"(H)Amleto" al Parenti: scritto e recitato da un attore "speciale"

In scena come principe di Danimarca l'attore Fabrizio Tana, con sindrome di Down

"(H)Amleto" al Parenti: scritto e recitato da un attore "speciale"
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È un «(H)Amleto» speciale quello che arriva stasera al Teatro Parenti, con replica domani, 11 febbraio. Nella Sala Grande andrà in scena un testo scritto e interpretato da Fabrizio Tana, attore con la sindrome di Down, che recita insieme con altri sette attori con disabilità e cinque non disabili, secondo l'ispirazione della Factory Compagnia Transadriatica che produce lo spettacolo. Ma la straordinarietà, come spiega Tonio De Nitto, regista insieme con Fabio Tinella, è che «il testo è visto come se accadesse nella testa di Amleto ed è stato scritto da Fabrizio Tana con uno stile in cui il personaggio e la persona si confondono e si accavallano». Il testo, ispirato al capolavoro di William Shakespeare, è riletto anche attraverso la voce fuori campo di Lorenzo Paladini, che utilizza le parole del protagonista e autore che è in scena: «La scelta è stata dettata dalla voglia di dare risalto alle parole profondissime scritte da Fabrizio». Spiega ancora il regista come Amleto diventa Fabrizio e Fabrizio diventa Amleto, perché «in questo testo confluisce la visione della vita dell'attore e autore, e alcuni episodi della sua vita passata in qualche modo comuni, dagli amici Rosencrantz e Guildenstern allo smarrimento nel mondo, che è lo smarrimento di Amleto/Fabrizio che cresce pian piano quando la morte del padre si rivela un tradimento personale».

Sarà possibile assistere allo spettacolo anche grazie a dispositivi audio per un pubblico di persone cieche o ipovedenti: si ascolterà un'introduzione prima e un'audio descrizione realizzata apposta, disponibile per tutta la durata dello spettacolo.

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