Happy hour, cena e discoteca: 400 euro per una notte da rampolli

Per darsi alla «bella vita» ogni mese i giovani spendono più dello stipendio di un operaio

Per darsi alla «bella vita» del venerdì sera sperperano quanto una famiglia media spende per tirare la fine del mese. I rampolli milanesi, figli della Milano da bere, investono nella movida notturna quanto un operaio guadagna a suon di straordinari. Un'uscita come si deve si aggira sui 400 euro per due, se non di più. Il che vuol dire 1.600 euro al mese. L'equivalente di una busta paga media. Eccessivo? Nient'affatto. Il conto è presto fatto. Basta scegliere i locali «giusti», quelli pettinati e con selezione all'ingresso, che il budget impenna. Aperitivo per due: 20 euro. Cena al ristorante (rigorosamente modaiolo oltre che buono): 150 euro. Drink post cena in locale cool: 40 euro. E poi il colpo finale: tavolo con bottiglia in discoteca: 200 euro. Un salasso. Si, un salasso che per un circuito di ragazzi tra i 25 e i 35 anni è un'abitudine consolidata. Guai saltare un venerdì sera al Morgan's. Guai arrivare di fronte al Nepentha e non essere riconosciuti dal buttafuori. «Lì solo per poter prenotare un tavolo devi prima aver speso un capitale in bottiglie». Guai fare la fila e non essere in lista all'Armani privé. La Milano dei «fighetti» non fa code né bada a spese. «Mi rendo conto di spendere tantissimo - ammette Puccio, 30 anni, habitué del tour mondano del fine settimana - ma dopo una settimana di lavoro duro e di grandi responsabilità, mi piace divertirmi. Divertirmi bene. Faccio tutto al massimo, nelle uscite del venerdì come nel lavoro».
Sapere che ci sono famiglie che alla terza settimana del mese non sono più in grado di pagare le spese di tutti i giorni non è una scoperta. Così come non lo è sapere che i rincari di frutta e verdura al supermercato mandano in tilt il bilancio familiare di molti. «Lo so, certo - aggiunge Puccio - ma trovo ipocrita non fare un certo tipo di vita perché c'è qualcun altro che non se lo può permettere». Due velocità, due stili di vita diametralmente opposti: c'è chi si indebita se deve cambiare la lavatrice e c'è chi investe nel divertimento cifre a due zeri. Senza essere irresponsabile, ma di sicuro senza limite. Un'uscita di quattro ore equivale alla pensione minima di un anziano. Se poi ci si aggiungono le spese per i preparativi alla serata o il costo di week-end, ovviamente a quattro o cinque stelle, le spese dei modaioli superano di anni luce quelle di chi deve far quadrare i conti e rinuncia per mesi a una semplice pizza fuori per pagare l'apparecchio ai denti del figlio.
«Per me quello del venerdì o del sabato sera - spiega Max, 34 anni, imprenditore nell'azienda di papà - non è solo divertimento fine a se stesso. È un modo per tenere in piedi relazioni sociali che mi sono utili anche per il lavoro. Il giro di gente è sempre quello e, in certi posti, ci conosciamo o riconosciamo un po' tutti.

No, nei locali non ci mettiamo certo a parlare di lavoro, ma sappiamo in che settore opera uno e in che settore opera l'altro». Al bancone il cocktail costerà pure 20 euro ma è un prezzo da pagare se si vuole far parte del giro «giusto».

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