
Quando mia figlia aveva otto anni, non sapevo esattamente cosa fosse Roblox. Per me era solo un altro videogioco con la grafica che sembrava disegnata su Paint. Poi, un giorno, mi disse: “Papà, posso avere un pet leggendario su Adopt Me?” E lì iniziò il mio primo traffico internazionale. Mi registrai su Roblox con un altro account (perché, ovviamente, la vita ti insegna a sporcarti le mani senza lasciare tracce) e comprai su eBay un “frost dragon” virtuale da un australiano. L’annuncio sembrava quasi serio: “Consegna rapida! Affidabile! Max friendship level!”. Pagai prima. Su eBay. A uno sconosciuto dall’altra parte del mondo, alle tre di notte, sul divano dove dormivo e dormo ancora (ho questa teoria che nessuno muore mai davvero su un divano), mi connessi per incontrarlo in un server di Roblox.
Appuntamento in una piazza deserta. Io con il mio avatar scadente, lui col suo profilo sgargiante. Mi chiese: “Ready?” Io annuii, lui droppò il frost dragon, andata. Sembrava uno scambio di droga in una serie di Netflix, solo con meno adrenalina e più vergogna. Col tempo ho scoperto scoprii che non ero il solo a vivere questo tipo di esperienze surreali.
Oggi, nel 2025, diverse ricerche confermano quello che molti genitori avevano già intuito a pelle: Roblox, dietro la facciata colorata, è tutt’altro che un ambiente sicuro.
Secondo un’indagine condotta dall’agenzia londinese Revealing Reality, i meccanismi di protezione messi in piedi dalla piattaforma risultano insufficienti, e per un bambino è ancora troppo facile imbattersi in contenuti problematici o finire nella rete di adulti con pessime intenzioni. Roblox oggi conta più di 85 milioni di utenti attivi, e si stima che circa il 40% abbia meno di tredici anni.
A pensarci bene, sembra una scuola elementare gigante, ma senza insegnanti, senza bidelli e senza porte chiuse. Roblox ha tentato di correre ai ripari: filtri, avvisi, controlli parentali. Ma è come tentare di svuotare l’oceano con un cucchiaio. Anche perché, diciamolo: chi sa come aggirare le regole trova sempre il modo, e chi è abbastanza piccolo da non sapere, impara in fretta. E poi il tempo è passato. Mia figlia oggi è cresciuta.
Gioca ancora ogni tanto con la sua migliore amica: si sfidano in un gioco dove fanno a gara di outfit, cambiano capelli, vestiti, pose, come in una sfilata parallela dove tutto è pixelato e tutto è tremendamente serio. Mi chiede raramente di ricaricare il suo account (è parsimoniosa, e io controllo sempre quanto le rimane), ma quando vedo che ha pochi Robux glieli ricarico io senza che debba chiedermelo. 1000 Robux, circa 10 euro.
Non sono come i Bitcoin, ovviamente. Sono peggio: una volta trasformati in Robux, non valgono più niente fuori da Roblox.O forse sono proprio come i Bitcoin, con la differenza che almeno qui sai cosa hai perso. Qualche giorno fa mi ha detto: “Massi, ma tutti quei pet che avevamo comprato… li possiamo rivendere? Tanto io non ci gioco più.” Che tenera.
Perché, in effetti, oggi certi pet leggendari come il Frost Dragon, l’Owl, lo Shadow Dragon, il Giraffe, il Bat Dragon, il Parrot — tutti quelli che avevamo collezionato a forza di notti insonni e truffe quasi legali — possono valere anche un migliaio di euro, forse meno adesso, ma comunque una cifra che sulla carta avrebbe senso monetizzare. Solo che io non riesco a farlo.
Anche se lei me lo chiede, quei pet non li venderò mai. Perché ormai non sono più solo dei pixel rari: sono pezzi di un tempo che non torna. Vendere quei pet sarebbe come vendere un ricordo. E certe cose non puoi rivenderle nemmeno su eBay.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.