«Hellequin songs» alla Casa 139 con Cesare Basile

Scelta di toni intimi e confidenziali dell’ex Quartered

Luca Testoni

Non era per niente facile eguagliare gli ottimi risultati ottenuti nel 2003 con Gran Calavera Elettrica, l'album dell'affermazione di Cesare Basile come uno tra i migliori "nuovi" cantautori italiani emersi dal panorama indipendente.
Eppure il nuovo Hellequin song - stessa (fondamentale) produzione del precedente: vale a dire John Parish (già al fianco di PJ Harvey ed Eeels, per fare un paio di nomi) e stesso manipolo di musicisti (Giorgia Poli al basso; Michela Manfroi al pianoforte; Marcello Sorge alla batteria e Marcello Cadullo alla chitarra) - ce la fa .
A mutare, in questo lavoro creato in grande velocità, non sono i luoghi - si resta sempre a metà strada tra folk e rock, tra Sicilia carnale e America desertica - ma i toni: mai come in questo caso così intimi e confidenziali.
Per l'occasione, l'ex rocker dei Quartered Shadow ha eliminato gli archi, per dare invece largo spazio a banjo e chitarre acustiche (anche se non a discapito di quelle elettriche, che in questo caso ricamano soprattutto rumori e feedback), a organo e pianoforte. Quest'ultimo, quando incontra la voce del songwriter e chitarrista siciliano dalla scrittura malinconica e chiaroscurale, regala momenti davvero emozionanti
Come ogni bluesman che si rispetti - è stato scritto - Cesare Basile, per catturare gli "spettri dell'anima", si è dovuto calare nei panni dell'acchiappafantasmi. Li ha ascoltati e li ha stanati, li ha blanditi con la chitarra e con il piano e poi li ha materializzati in un blues o in un valzer, in una ballata sepolcrale o in una danza macabra.
Che sia lui la risposta tricolore al maledetto Nick Cave?
Hellequin song resta comunque un disco speciale: dal minimalismo poetico, le movenze romantiche e l'animo bohémienne. E ad arricchire il tutto, concorrono tutta una serie di artisti italiani ed internazionali di assoluto valore. Oltre all'imprescindibile John Parish, hanno preso parte al progetto anche Hugo Race (ex Bad Seeds, ora True Spirits/Sepiatone), Jean Marc Butty (PJ Harvey), Stef Kamil Carlens (ex Deus, ora leader dei belgi Zita Swoon) e Manuel Agnelli degli Afterhours.
Basile sarà questa sera (ore 22, ingresso 10 euro) in concerto a La Casa 139 di via Ripamonti 139. L'ospitata rientra a pieno titolo nella rassegna ribattezzata «Dvd live recording».

Con questa manifestazione il circolo Arci milanese ha infatti deciso di mettere a disposizione i suoi spazi per la ripresa video delle performance di alcuni dei migliori esponenti della scena rock italiana.
La registrazione del dvd dal vivo di Cesare Basile (che sarà a distribuita a breve nei negozi) arriva dopo quelle di Marta sui Tubi e OfflagaDiscoPax e precede, di un paio di settimane, quella di Marco Parente.

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