Hezbollah «festeggia» la visita di Bush con una pioggia di razzi

La missione del leader Usa: consolidare il progetto di pace tra israeliani e palestinesi. Ma il vero obiettivo è un patto con gli arabi per arginare l’Iran

da Gerusalemme

Si dice che l’elicottero di Bush, che doveva trasportare il presidente appena giunto in Israele dall’aeroporto Ben Gurion all’hotel King David a Gerusalemme, sia stato sostituito da un’auto presidenziale perchè si teme un attacco missilistico: le smentite non mancano, perchè sciupare l’atmosfera? Ma l’aria che tira, con diecimila poliziotti per le strade di Gerusalemme inondata di nebbia, mentre cinquemila poliziotti palestinesi presidiano Betlemme, rafforza una domanda corroborata da decine di episodi: perchè tutto questo per Bush, un presidente al termine del suo mandato e di cui non si perde occasione per dire che è un fallito? Perchè contro questa visita si muove un intero esercito terrorista, dato che il presidente non porta qui nessun cambiamento fattuale? I suoi scopi in Medio Oriente si esprimono in maniera rituale, con un profilo basso, parlando di «un piano di sicurezza» e di migliorare le possibilità di «proseguire sulla strada di Annapolis?». I terroristi non potrebbero aspettare il fallimento o l’incertezza degli esiti della visita, e godersi lo scetticismo dilagante? Invece no: scoppi e minacce arrivano da tutte le parti.
Le ultime notizie sono le due katiushe sparate dal Libano per la prima volta dopo un anno e mezzo, forse un regalo di un’organizzazione palestino-libanese a cavallo fra Al Qaida, Siria, Hezbollah. Da parte palestinese si è vista una falsa coppietta che invece era un duo di veri terroristi suicidi scoperta mentre entrava da Gaza in Israele; una cintura pronta a Ashkelon nel West bank; il debutto domenica della katiusha Grad sparata su Ashkelon da Gaza (mentre proseguiva la solita pioggia di kassam su Sderot). Di fabbricazione iraniana.
Nel frattempo si è presentata Al Qaida con un messaggio contro Bush e la promessa di colpire la visita. Intanto l’incidente creato dagli iraniani domenica è certo un’azione premeditata dedicata a Bush: avverte che l’Iran, e non gli Usa, sono la potenza leader della zona. Ecco qui sta il punto. Perché Bush è l’unico potente del mondo, che abbia come finalità preminente quella di combattere il terrore e l’asse del male. La sua politica è la più significativa e non per gli errori o le debolezze: Bush ha recentemente recuperato in Irak, ha seguitato a combattere l’Asse del male, ha condannato le dittature e ha aperto un dibattito sulla democrazia come non si era mai visto nel mondo islamico, ha per primo e da solo affrontato la Siria per la sua avidità di potere sul Libano: una posizione che tutti, come Sarkozy, sono stati, o saranno costretti, a emulare nelle prossime settimane di elezioni a Beirut.
Con l’incontro di Annapolis ha gettato le basi per uno schieramento arabo anti-iraniano attivo, accanto e al di sopra della ricerca di risultati israelo-palestinesi che sono il sogno soprattutto di Condi. Bush seguita a insistere con i palestinesi che possono ottenere uno Stato solo se rinunciano al terrorismo. Nessun leader europeo l’ha mai detto. La strategia antiterrorista e democratica di Bush si è incontrata per caso con l’offerta al mondo arabo sunnita (esclusa naturalmente Hamas) di aiutarlo a difendersi dall’Iran: non è davvero poco. Una sinergia mai vista, interna al mondo arabo, fra lotta al terrore e autodifesa. Se Bush vuole fare della sua visita un successo dunque, non è tanto la questione palestinese il suo obbiettivo, ma il consolidamento di un patto che formi una barriera anti-iraniana. Per questo viene in Medio Oriente. E senza affrontare il problema del potere nucleare dell’Iran il compito è impossibile. Lo sanno gli egiziani, i sauditi, la gente degli Emirati, del Bahrain, del Kuwait, dovunque vada tutti sanno che saranno tranquilli solo fermando l’Iran.
Si dice che Israele, nelle segrete stanze, mentre tutta Gerusalemme sarà bloccata in casa, visto che tutte le strade del centro sono chiuse, e con esse negozi e scuole, mostrerà a Bush le prove che gli iraniani procedono con l’atomica. Chissà.

Quello che può essere garantito è che la visita di Bush potrebbe diventare molto importante per il futuro della pace anche israelo-palestinese se ponesse finalmente le basi pratiche per disinnescare la potenza iraniana.

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