A Hollywood è Mel Gibson il re delle gaffe

Le frasi antisemite di Gibson bollate come il peggior scivolone dal Los Angeles Times Che bacchetta anche la Lohan e Paris Hilton

A Hollywood è Mel Gibson il re delle gaffe

Washington - Se sbagliare è umano, perseverare non è divino come qualcuno vuol far credere. Le star di Hollywood, che spesso si lasciano prendere dalla megalomania e sparano gaffe con la rapidità di un kalashnikov, hanno imparato una regola d’oro. Chi sbaglia deve ammettere l’errore, mostrarsi contrito, e il risultato è garantito: il pubblico perdona. Un esperto di gaffe, Paul Slansky, autore di un compendio su come lui stesso si è comportato male per 25 anni e sul perché lo ha fatto, spiega come i divi riescano sempre a farla franca. «Si tratta - ha detto - dello strano rapporto fra i media e le star e dell’ossessione del pubblico americano col riscatto dal peccato. I fan adorano vedere i divi in imbarazzo. Sono poi felicissimi di vederli chiedere scusa e li perdonano».

Secondo una rassegna sul cattivo comportamento pubblicata dal Los Angeles Times, il divo che ha peccato di più nel 2006 è stato Mel Gibson. Fermato da una pattuglia della polizia perché sembrava ubriaco, ha reagito con un attacco al gruppo etnico che più di ogni altro è caro all’opinione pubblica americana: «Gli ebrei sono responsabili di tutte le guerre nel mondo». Vedendo il poliziotto strabuzzare gli occhi Gibson ha rincarato la dose: «Lei è ebreo?». Su questa vicenda sono stati versati fiumi di inchiostro e lanciato il boicottaggio dei film. Due giorni dopo la bravata Gibson ha fatto ammenda: «Mi vergogno profondamente di tutto ciò che ho detto. Chiedo scusa a coloro che ho offeso. Ho disonorato me stesso e la mia famiglia, mi spiace veramente».

L’attore Michael Richards, invece, stanco d’essere preso in giro da un interlocutore nero, è sbottato: «Negro, cinquant’anni fa avrei potuto girarti a testa in giù conficcandoti una forchetta nel sedere». Ha dovuto andare nel salotto televisivo di David Letterman per giurare d’avere parlato senza pensare. «Non sono razzista - ha sostenuto guardando fisso la telecamera - ciò che è successo è pura follia». Mel Gibson, dopo la bravata sugli ebrei, non si è lasciato scappare l’occasione di un’altra gaffe dichiarandosi solidale con Michael Richards. Fortunatamente non sempre le gaffe dei divi sono dovute al razzismo più o meno evidente. Harrison Ford, scarmigliato, con la barba lunga e mezzo addormentato è stato sorpreso dalla polizia mentre schiacciava un pisolino sul sedile posteriore dell’auto della fidanzata Calista Flockhart.

Gli addetti alla sicurezza dello studio televisivo dove l’attrice stava registrando avevano denunciato un intruso sull’auto. Woody Allen, dopo le polemiche per il legame con la figlia adottiva Soon-Yi, è tornato nell’occhio del ciclone per le osservazioni che ha rivolto alla sua attuale attrice preferita, Scarlett Johannson: durante le riprese del film Match Point il regista ha tentato di tirarle su il morale dopo una scena emotiva con la domanda: «Quanti anni avevi quando hai perso la verginità?». Britney Spears è invece nel mirino della protezione animali. La cantante, che prima di sposarsi e avere bambini non usciva mai di casa senza uno dei suoi tre chihuahua in braccio, secondo la rivista New York Dog avrebbe fatto sparire le bestiole. Mentre l’attrice Lindsay Lohan vorrebbe imitare Marilyn Monroe, e andare a cantare per le truppe: tanto che ha cercato, finora vanamente, di andare in Irak con Hillary Clinton. Gaffe anche per il regista indiano Rajeevnath, che avrebbe voluto l’ereditiera Paris Hilton come protagonista del suo nuovo film: «È tutta madre Teresa», ha affermato.



Un tabloid di New York ha fatto invece la gaffe del secolo pubblicando una cronaca su una serata «brava» del produttore Harvey Weinstein che beveva champagne dalla bottiglia in un locale notturno chiacchierando con una spogliarellista vestita da domatrice con tanto di frusta. Il giornale all’indomani ha pubblicato la rettifica: «La donna in questione era Margherita Missoni in costume».

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