Homi ridisegna la casa globale e i buyer esteri scelgono il made in Italy d'eccellenza

Ecosostenibilità, lusso, qualità al centro del business del Salone degli stili di vita. Così il design dei prodotti di fascia alta affianca le produzioni locali in una contaminazione sempre pià apprezzata dai compratori. In Fiera Milano la sintesi perfetta tra vendita online e offline

Homi ridisegna la casa globale e i buyer esteri scelgono il made in Italy d'eccellenza

Prodotti di alta fascia, ecosostenibili, di lusso ed eccellenti per qualità: ovvero il made in Italy dalle caratteristiche uniche e riconosciute in tutto il mondo da inserire nel portafoglio di ordini dei compratori esteri che hanno visitato Homi, il Salone degli Stili di Vita di Fiera Milano. Caratteristiche fondamentali per i mercati dell’export perché il mondo, infatti, continua a guardare alla produzione italiana come a un must, da associare anche alle eccellenze locali.

Affresco globalizzato di gusti e tendenze, in cui l’Italia è sempre protagonista, divenendo il riferimento per la produzione di design degli altri Paesi, con i compratori pronti ad accostare in uno stesso ambiente le proprie eccellenze con quelle del nostro Paese. Dal vetro soffiato di Murano alle ceramiche campane, fino agli oggetti più esclusivi, ma sempre fortemente Italian style, le richieste di buyer venuti da mezzo mondo – dal Sud Africa alla Turchia, dalla vecchia Europa alla Russia – sono state protagoniste dei desideri e dei gusti che disegnano la casa globalizzata.

Ecco qualche esempio emerso a Homi 2020. In Russia si identifica nei bicchieri di cristallo italiano, per liquori o champagne, un simbolo di lusso ed edonismo da sfoggiare con orgoglio. In Sud Africa invece si guarda con favore alle proposte in grado di coniugare gusto italiano ed ecosostenibilità. In Turchia diventa interessante e fonte di elegante compiacimento l’accostamento di creazioni di ceramica dell’eccellenza italiana con quelle della tradizione turca.

Grandi e piccoli produttori hanno così le stesse opportunità di conquistare i mercati esteri. E la dimensione online, globale per eccellenza perché senza frontiere, diventa il modo più rapido di farsi conoscere fuori dal territorio nazionale anche per i piccoli laboratori e per i giovani designer. Ma gli spazi virtuali da soli non bastano. A Homi è emersa infatti l’importanza dei negozi fisici per incontrare il cliente finale, consigliarlo, fargli vivere la tattilità e l’uso che le persone fanno dello spazio sociale personale nei confronti del prodotto, come esperienza insostituibile, ma anche come le fiere rappresentino un’occasione preziosa per compratori e distributori internazionali che desiderano conoscere meglio un prodotto scoprendo direttamente le caratteristiche del made in Italy che maggiormente affascina loro e i loro clienti.

Online e offline della vendita, tradizione e sperimentazione della produzione si incontrano così nella dimensione fieristica, come momento imprescindibile per fare cultura del design globale anche nell’era del web.

È uno strumento di condivisione, oltre che di business, un manifesto di culture che si incontrano e prendono forma attraverso le forme delle centinaia di migliaia di oggetti esposti e Homi è stato ancora una volta l’occasione per trasferire nel mondo il meglio della nostra produzione, quel mix di bello e ben fatto che continua a identificare nell'Italia la fonte più fresca di ispirazione e soddisfazione.

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