Matteo Cusumano
In un'era in cui molti scenari dei film di fantascienza diventano realtà, non abbiamo problemi a far la conoscenza di un nuovo supercomputer da record utilizzando una sigla: HPC4. Si tratta del sistema di High Performance Computing (ecco spiegato l'acronimo, seguito dall'ordine di installazione) inaugurato lo scorso 22 febbraio nel Green Data Center di Eni, a Ferrera Erbognone. Il nuovo nato ha la sua performance di picco pari a 18,6 Petaflop (18,6 milioni di miliardi di operazioni matematico al secondo), grazie a un'architettura ibrida basata su CPU e GPU che permette di scomporre ogni elaborazione in diversi job che vengono poi ricomposti alla fine. L'introduzione di HPC ha permesso, in una volta sola, di quadruplicare la potenza dell'intera infrastruttura presente nel Green Data Center, fino a raggiungere una performance di picco pari a 22,4 Petaflop.
HPC4 rappresenta un nuovo pilastro della strategia di digitalizzazione lungo tutta la catena del valore intrapresa da Eni non già da ieri, bensì dagli scorsi decenni. Uno sforzo che ha portato la compagnia del Cane a sei zampe a passare dall'utilizzo dei primi calcolatori più potenti del mondo e di software proprietari associati al calcolo e trattamento di enormi quantità di dati (sia quelli geologici relativi all'esplorazione sia quelli alla base delle simulazioni fluidodinamiche in giacimento) all'avvio dello sviluppo di algoritmi propri nelle attività di esplorazione. Già in questa evoluzione, ormai avvenuta da tempo, si intravede la filosofia alla base delle strategie di trasformazione digitale di Eni, che non passa solo dall'adozione delle più moderne tecnologie, ma anche dal parallelo impegno nella creazione e valorizzazione di competenze interne (know how) e nelle strategie per attrarre sempre nuovi giovani talenti. Il Green Data Center di Ferrera Erbognone, nella prossima edizione della classifica Top500 dei supercomputer, dovrebbe collocarsi tra i primi 10 centri di High Performance Computing a livello mondiale, e il primo tra quelli posseduto da un'industria.
HPC4 è stato fornito da Hewlett Packard Enterprise (HPE) ed è costituito da 1.600 nodi server HPE ProLiant DL380, ognuno comporta da 2 processori Intel 24-core Skylake (per un totale di oltre 76.000 core) e due acceleratori GPU Nvidia Tesla P100. Il supercomputer sarà affiancato da un sistema di archiviazione di 15 Petabytes ad alte prestazioni.
In linea con l'impegno dell'azienda per la sostenibilità, HPC4 è stato sviluppato in modo da ottenere il massimo livello di efficienza energetica. Inoltre, lo stesso Green Data Center già utilizza tecnologie innovative per ridurre al minimo le emissioni di CO2 e i costi operativi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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