«I cattolici di sinistra si sveglino: vanno difesi i diritti dell’embrione»

Francesca Angeli

da Roma

«Vediamo quanto vale il principio della difesa della vita per i cattolici che militano nel centrosinistra. Vediamo chi risponderà alla nostra chiamata alle armi per tutelare i diritti dell’embrione. Invitiamo i senatori a vita Scalfaro, Cossiga, Colombo, Andreotti. E poi sollecitiamo anche la Binetti e Bobba della Margherita a firmare la nostra mozione».
Rocco Buttiglione ha appena depositato insieme agli altri senatori dell’Udc una mozione per chiedere al ministro dell’Università e della Ricerca scientifica, Fabio Mussi, di rimettere la firma dell’Italia sull’accordo che aveva bloccato i finanziamenti alla ricerca sulle cellule staminali embrionali in Europa. Nella mozione si chiede al governo di «ripristinare la situazione precedente» e anche di «non votare in sede europea direttive decisioni o provvedimenti in contrasto con la legge vigente in materia». Ovvero con la legge 40 sulla fecondazione assistita che vieta qualsiasi forma di sperimentazione sugli embrioni.
Senatore Buttiglione l’iniziativa di Mussi è stata in qualche modo circoscritta e congelata dal governo. Francesco Rutelli ha detto che la legge 40 resta in vigore.
«Non basta. Assolutamente non basta. Avevamo costituito nel corso del tempo un valido blocco di minoranza, con la Germania di Schröder come principale alleata, che aveva bloccato la sperimentazione sugli embrioni. Una posizione poi condivisa anche dal governo di Angela Merkel. Adesso il colpo di mano di Mussi rischia di vanificare tutto il lavoro fatto».
Mussi ritiene non sia giusto bloccare quel tipo di ricerca anche in Paesi con legislazioni diverse.
«Ma allora dobbiamo essere noi a subire qualcosa che riteniamo inaccettabile? Guardi io non dico che la posizione di Mussi sia nazista. Non voglio essere frainteso. Però invito a riflettere sul fatto che la Germania che ha vissuto il nazismo e gli orrori dell’eugenetica condivide la nostra posizione sull’embrione. Una posizione chiara: il diritto della donna che porta in grembo il bambino è prevalente. Tra l’embrione e la donna prevale quest’ultima. Ma il diritto di sopravvivenza dell’embrione deve resistere a quello delle multinazionali che vogliono arricchirsi e dei ricercatori in cerca di successi scientifici. Questa è la nostra posizione».
Pensa che si dia il via libera in Europa per poi superare il divieto anche in Italia?
«Il disegno di Mussi è chiarissimo. Prima apre alla ricerca sulle embrionali in Europa con il via libera ai finanziamenti. Poi scardina la legge in Italia con la scusa che è l’Europa che ce lo chiede. Oltretutto semmai è Mussi che ha preso un’iniziativa in modo del tutto arbitrario che non aveva il potere di prendere».
In effetti sia il ministro della Salute, Livia Turco, sia quello della Solidarietà sociale, Rosy Bindi, hanno detto che non ne sapevano nulla.
«Quello di Mussi è un colpo di mano che rivela un grande disprezzo per le istituzioni. Una simile decisione non può neanche essere presa dal governo: occorre consultare il Parlamento.

Non è che Mussi può fare quello che gli pare in barba alle leggi dello Stato. Mussi adesso deve rimettere la firma sotto quell’accordo che deve mantenere validità perché il principio della difesa della vita non vada mai in minoranza».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica