In consiglio comunale. Davanti al presidente Manfredi Palmeri e al presidente della commissione Affari sociali Aldo Brandirali. Sembra giunta finalmente a una piccola svolta l’incredibile vicenda dei coniugi Guccio, ai quali il tribunale dei Minori ha inspiegabilmente tolto da tre anni e mezzo tutti e tre i figli: Vanessa, che compirà 18 anni il 10 dicembre prossimo, Mirko, 11enne, e la piccola Sharon, che di anni ne ha appena sei.
Così, dopo aver ascoltato attonito tutta la loro storia, il presidente della commissione Scuola e educazione di Palazzo Marino, Paolo Massari, ha invitato questi due genitori disperati e il loro legale Claudio De Filippi, per domani, alle 17.30, in Consiglio comunale. «Questa famiglia è stata smembrata senza alcuna ragione apparente. Bisogna assolutamente fare chiarezza su quanto li riguarda e dar loro una mano contando sull’interessamento dell’assessore ai Servizi sociali Mariolina Moioli», ha dichiarato Massari.
Intanto qualche giorno fa, come ogni mese - per un’ora e sotto stretta sorveglianza di un’educatrice - i Guccio hanno incontrato i figli in via MacMahon 92, alla scuola San Gaetano. I bambini, come dimostrano nelle lettere e nelle telefonate ai genitori, non vedono l’ora di vedere mamma e papà, stringerli a loro e, naturalmente, al termine di quei sessanta minuti, non ne vogliono più sapere di tornare in comunità, a Caresana (Vercelli) dove il tribunale - dopo un breve soggiorno in un’altra comunità di Sesto San Giovanni - li ha relegati dall’estate 2005.
«Gli incontri con i nostri figli si risolvono sempre in scene strazianti, con loro che si avvinghiano a noi come se non volessero lasciarci più andare e noi che fatichiamo a non scoppiare a piangere - confida Pietro Guccio con gli occhi lucidi -. In quell’ora che trascorriamo insieme passiamo il tempo a disegnare, anche se in realtà vorremmo parlare con loro, farci raccontare quello che fanno durante le loro giornate.
Poi sa che, a breve, non vedrà più sua sorella Vanessa: compiendo 18 anni il 10 dicembre nostra figlia maggiore tornerà a casa. E allora il fratello è come ammutolito per il dispiacere».
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