I filosofi si danno appuntamento a Modena per parlare di "comunità"

Tra le novità di Festivalfilosofia le «cene col filosofo» ideate da Tullio Gregory. In programma anche una retrospettiva sul cinema di George Romero e le lezioni sui classici per rispolverare le riflessioni di Agostino, Derrida, Hobbes e Arendt sul tema della comunità

I filosofi si danno appuntamento 
a Modena per parlare di "comunità"

Lezioni magistrali, mostre, spettacoli, rassegne di film, letture, giochi per bambini e «cene filosofiche». Sono quasi 200, e tutti gratuiti, gli appuntamenti della nona edizione di Festivalfilosofia di Modena, Carpi e Sassuolo, dedicato quest'anno al tema della «comunità» e in programma da venerdì 18 a domenica 20 settembre in quaranta luoghi diversi delle tre città.
Il festival, che nella passata edizione ha registrato 130mila presenza, si articola tra piazze, chiese e cortili dei tre comuni emiliani. Cinquanta le «lezioni magistrali» previste in questa edizione (tra i protagonisti Roberto Esposito, Massimo Cacciari, il modenese Carlo Galli, Salvatore Natoli, Carlo Sini, Stefano Rodotà, Umberto Galimberti, Eva Cantarella, Enrico Berti, Sergio Givone, Enzo Bianchi, Giacomo Marramao, Elena Pulcini, Enzo Vitiello, Emanuele Severino e Piero Coda).
Tra i relatori anche Remo Bodei, supervisore scientifico del festival fin dalla prima edizione e ora membro del Comitato scientifico del Consorzio. Molti anche i filosofi stranieri, circa un terzo del totale, che vengono da ogni parte del mondo: tra loro i francesi Jean-Luc Nancy, Etienne Balibar e Marc Augé, che è entrato a far parte del comitato scientifico del Consorzio, lo spagnolo Fernando Savater, l'americano Richard Sennett, il norvegese Jon Elster, l'israeliano Avishai Margalit, il tedesco Bernhard Waldenfels. Le lezioni articolano le riflessioni più recenti sul concetto di comunità: filosofi politici, morali e del diritto, sociologi, antropologi e teologi presentano le modalità di rapporto tra i singoli all'interno della comunità proponendo riflessioni su valori quali l'amicizia e la fiducia, ma anche su motori del conflitto come il risentimento e la rivalità. Affrontano la tensione tra comunità istituita e diritti individuali, contraddistinti dai concetti di libertà e autodeterminazione; ma anche i diversi luoghi della comunità, dallo spazio domestico alle global cities, fino alle nuove forme di condivisione e connessione offerte dai social network.
Il programma filosofico del festival si arricchisce quest'anno della nuova sezione «la lezione dei classici»: esperti eminenti commenteranno i testi che hanno maggiormente segnato la riflessione sulla questione della comunità, da Agostino a Derrida, da Schmitt a Marx, da Hobbes a Arendt.
Se le lezioni magistrali sono il cuore della manifestazione, un vasto programma collaterale coinvolge la narrazione (con letture di Ermanno Cavazzoni, Gianni Celati), il teatro (con David Riondino, Moni Ovadia, Ascanio Celestini, Alessandro Bergonzoni), il cinema (una rassegna di film di Peter Weir a Modena, una maratona cinematografica dedicata alla «trilogia dei morti viventi» di George Romero a Carpi, la rassegna «Comunità in primo piano» a Sassuolo, per un totale di 18 film nelle tre serate), la musica (con un reading musicale di Vinicio Capossela e il folk di Woody Guthrie con Maurizio Bettelli), i libri, le iniziative per bambini e ragazzi.
Oltre venti le mostre proposte in occasione del festival: la prima personale in Italia dell'americano Christian Holstad, una trilogia di mostre fotografiche che ricostruiscono i cambiamenti di una comunità cittadina dagli anni Venti a oggi, che culmina con un'esposizione fotografica di Olivo Barbieri, un'installazione di Ascanio Celestini dedicata alla memoria dei campi di sterminio, un'esposizione di figurine sul «catalogo degli umani tra 800 e 900» e una dedicata ai cimeli del generale Garibaldi, eroe dei due mondi.


E, accanto a pranzi e cene filosofici ideati dall'accademico dei Lincei Tullio Gregory per quasi 50 ristoranti ed enoteche delle tre città, nella notte di sabato 20 settembre è previsto il «Tiratardi», con iniziative e aperture di gallerie e musei fino alle ore piccole.

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