Una bara bianca, perché era ancora giovane. E un piccolo corteo funebre, dalla centrale piazza Croci sino all'assessorato regionale ai Beni culturali, l'assassino morale. Già, perché è per colpa dei finanziamenti della Regione siciliana stanziati in extremis nel maggio scorso ma di fatto mai arrivati, che «Agrodolce», la fiction di RaiTre ambientata in Sicilia in onda tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, alle 20 e 10, a gennaio, rischia di chiudere definitivamente i battenti. Sante l'incertezza finanziaria, infatti, a meno di un miracolo non sarà avviata la produzione della seconda serie.
Un colpo. Per la fiction, che ha raggiunto ottimi livelli di share. E soprattutto per Termini Imerese: proprio nella cittadina in provincia di Palermo, già alle prese con la crisi della Fiat, aveva il suo quartier generale Agrodolce, con tanto di indotto collegato. Un'altra fabbrica, di cultura questa volta, che rischia di chiudere.
A dare vita al corteo funebre nel centro di Palermo, sotto la pioggia, sono stati gli stessi protagonisti di Agrodolce. Nonostante le rassicurazioni, infatti, è ormai la preoccupazione a prendere il sopravvento. «Il nostro è un gesto provocatorio - spiega l'attore palermitano Ernesto Maria Ponte, che nella fiction interpreta il ruolo di Eermanno - serve a sbloccare una vicenda che rimane sospesa. Nessuno ha deciso la morte di Agrodolce ma, stando così le cose, non è fuori luogo celebrare questo funerale».
L'allarme sul prosiegui di Agrodolce, coprodotta da Rai Fiction e dalla Regione Siciliana, era già scoppiato nei mesi scorsi. La Regione, infatti, faticava a trovare i fondi necessari alla produzione della seconda serie. Ma a maggio il problema sembrava risolto. E invece i fondi - la Regione, nei prossimi due anni, deve erogare 25 milioni di euro, a fronte dei 22 della Rai - ancora non si sono visti. Di qui l'allarme. Prima che anche questa industria, in una Sicilia martoriata dalla mancanza di lavoro, muoia.
La Regione, però, lancia segnali rassicuranti: «La Regione ha già stipulato la convenzione con la Rai - assicura l'assessore regionale ai Beni culturali Lino Leanza - e sono state individuate le risorse finanziarie per la coproduzione dello sceneggiato». lia, Lino Leanza, nel corso di un incontro con una delegazione di
«Si sono verificati una serie di intoppi - ha detto Enzo Emanuele, il dirigente generale dei Beni Culturali che materialmente ha firmato l'accordo - ma ora, sistemati tutti i passaggi burocratici, la convenzione è stata inviata alla Rai.
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