I francesi Nouvelle Vague al Transilvania

Non è facile coniugare il verbo pop con gusto, credibilità e raffinatezza. Per fortuna, anche nell'era della musica digitale e globalizzata c'è ancora chi riesce a farlo. Da una parte e dall'altra dell'Atlantico. I francesi Nouvelle Vague e le statunitensi Au Revoir Simone, gli ospiti odierni del Transilvania Live, ne sono la prova vivente.
Decisamente più nota la formazione guidata dal produttore parigino Marc Collin, la cui musica dal 2004 in avanti ha fatto da colonna sonora - leggera, sofisticata ed elegante - nei locali più chic e alle sfilate di moda.
L'idea dei Nouvelle Vague? Rileggere (ergo: fare delle cover) tutta una serie di canzoni più o meno conosciute del post-punk e della new wave anglo-americana in chiave acustica e affidarne l'interpretazione a suadenti voci femminili. Un'operazione coraggiosa, in perfetto equilibrio tra bossa-nova, jazz e una spruzzata di elettronica.
In effetti, ci vuole coraggio per mettere insieme (come è successo nell'album di debutto) le spiagge di Rio con il grigiore (climatico ed esistenziale) dei Joy Division di "Love will tear us apart".


E siccome «sound che vince non si cambia» (il disco d'esordio ha venduto oltre 200mila copie), Collin, il socio Olivier Libaux e le sue virtuose vocalist si sono riproposti con una nuova infornata di cover d'annata (il nuovo cd s'intitola "Bande à part") che delineano "universi paralleli" rispetto agli originali.
Supporter di lusso: Heather D'Angelo, Annie Hart ed Erika Foster, ovvero le newyorkesi (con base a Brooklyn) Au Revoir Simone. Terzetto indie in ascesa, di cui è uscito da poco il primo album, The bird of music.

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