I Giardini di Mirò ospiti del Rainbow

«Indipendenti» come categoria di spirito. Un concetto che sembra calzare a pennello ai Giardini di Mirò, nome di punta del rock tricolore di ultima generazione, giunto da poche settimane al traguardo del terzo album con l'ottimo e coinvolgente Dividing Opinions.
Il nuovo lavoro del quintetto reggiano di Cavriago (come gli OfflagaDiscoPax) capitanato da Jukka Reverberi e Corrado Nuccini, apprezzato, e non poco, anche da numerosi colleghi della Vecchia Europa (lo testimoniano alcuni ep tedeschi e irlandesi e le collaborazioni per il nuovo cd con Glen Johnson dei Piano Magic e Apparat), ha il merito di trovare un punto di sintesi tra il post-rock degli esordi - un rock strumentale spesso intriso di strutture circolari, distorsioni chitarristiche insistite e, soprattutto, di esplosioni e implosioni chitarristiche (che li avvicinano alle partiture degli scozzesi Mogwai o al collettivo canadese dei Godspeed You! Black Emperor) -, e la forma canzone. Una canzone figlia delle «pulsioni» tipiche dell'indietronica degli ultimi anni.
«Dividing Opinions è un album emozionalmente molto complesso - confida Jukka Reverberi -.

Quello che chiediamo, e che ci siamo chiesti nel scegliere il titolo, è stato: è possibile che oggi ci sia solo “espressione di opinione” e mai volontà di entrare nel merito delle cose e riprendere a sostenere - con il cuore e la testa - delle idee?».
Giardini di Mirò e Bob Corn, Rainbow Club, stasera, ore 21.30, ingresso 12 euro.

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