I gruppi creditizi italiani in uscita da Mts

da Milano

I gruppi bancari italiani, con l'eccezione di Sanpaolo Imi e di Banca Sella, si apprestano a uscire dall'azionariato di Mts, la società-mercato dei titoli di Stato controllata al 51% dal duo formato da Euronext e Borsa Italiana. A lasciare saranno gli altri cinque azionisti forti della Penisola: Bnl, Capitalia, Intesa, Mps e Unicredit, mentre le banche estere sono orientate in netta prevalenza a rimanere. Lo hanno riferito fonti finanziarie motivando la scelta delle banche italiane con il nuovo assetto di Mts, che ha nella joint-venture Mbe un socio di controllo, e con la decisione di affidare la «rappresentanza» italiana a Borsa spa. «Rimanere in Mts con un azionista che ha la maggioranza assoluta non è granché importante. La concentrazione del controllo è stata accettata nei mesi scorsi dalle banche con la cessione del 51%» spiegano da una delle banche in uscita. «Adesso c'è la Borsa a rappresentare l'Italia» afferma un'altra fonte. Prima della cessione a Mbe l'azionariato di Mts contava 52 banche italiane ed estere con queste ultime in possesso globalmente di circa il 54% a fronte del 46% in mano italiana. Mbe è controllata al 51% da Euronext e al 49% da Borsa Italiana con un'opzione di vendita nei confronti di verso Euronext.

Ognuna delle sette banche italiane citate detiene circa il 2,5% di Mts. La cessione in base alla valutazione di 245 milioni di euro con cui Mbe si è aggiudicata la gara per il controllo di Mts, vale circa oltre 6 milioni di euro.

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