I guadagni delle star dall’aldilà Kurt Cobain ha superato Elvis

Nella classifica pubblicata da «Forbes» il cantante dei Nirvana batte il re del rock, da sempre al primo posto

Mariuccia Chiantaretto

da Washington

Per tredici celebrità da tempo defunte l’ultimo chiodo nella bara non ha segnato la fine della carriera. La rivista Forbes, che tradizionalmente tiene d’occhio i milionari e li cataloga per gruppi, ieri ha pubblicato la lista delle top earning dead celebrities, i morti che guadagnano di più. La sorpresa di quest’anno è Kurt Cobain, mai comparso prima nell’elenco, e che ora figura al primo posto, sorpassando alla grande Elvis Presley, il re del rock and roll che, da quando Forbes ha cominciato a pubblicare l’elenco nel 2001, non si era mai mosso dal primo posto.
Per far parte della classifica è necessario che gli eredi possano vantare incassi superiori ai 7 milioni di dollari. In base a questo concetto, Marlon Brando quest’anno è stato estromesso dalla lista dei dead tycoon. La lista del 2006 è composta da 13 persone che non sono più in vita, ma negli ultimi 12 mesi hanno guadagnato un totale di 247 milioni di dollari. Con una mancanza di tatto che probabilmente spingerà i personaggi citati a fare gli scongiuri, la rivista pubblica anche l’elenco di chi ha le carte in regola per far parte, non appena verrà seppellito, di questo esclusivo club. Fra costoro, Elizabeth Taylor, Bob Dylan, Mick Jagger, Paul McCarthney e Madonna. La «vittoria» di Kurt Cobain è dovuta a un contratto firmato dalla vedova, la cantante Courtney Love, che ha affidato al gruppo Primary Wave la vendita del 25% delle musiche dei Nirvana, che verranno usate in spot di prodotti che rispettano e proteggono l’ambiente. Alle parole della canzone dei Nirvana Come as you are verrà aggiunto «as long as you are driving a hybrid»: «Vieni come sei, purché guidi un’auto ibrida». Elvis Presley - il cui manager Tom Parker avrebbe un giorno detto: «Morire è stata un’ottima mossa per la sua carriera» - quest’anno ha invece guadagnato 42 milioni di dollari, tre in meno del 2005. Gli eredi, comunque, non si preoccupano. I fan di The King continuano a comprare i suoi dischi e a visitare Graceland, la sua casa museo a Memphis. Lo scorso giugno, su richiesta del primo ministro giapponese Junikiro Koizumi, il presidente Bush ha incluso Graceland nei programmi della visita di Stato.
La canzone All you need is love e il documentario sulle attività pacifiste di John Lennon hanno fruttato ai suoi eredi 24 milioni di dollari e il prossimo anno, secondo le previsioni, l’incasso sarà ancora maggiore. La Corte suprema di New York ha infatti concesso ai due Beatles vivi e agli eredi dei due morti di citare in tribunale la casa discografica Emi per 25 milioni di danni per diritti d’autore mai corrisposti. Inoltre la vedova Yoko Ono ha depositato in tribunale una richiesta danni per altri 10 milioni per i dischi che John Lennon ha inciso da solo. Albert Einstein forse non immaginava che 41 anni dopo la morte sarebbe stato in grado di far guadagnare alla Hebrew University di Gerusalemme, sua erede, 20 milioni di dollari l’anno. Gli incassi sono generati dalla vendita dei video e dei giochi per ragazzi venduti dalla Walt Disney e marchiati Baby Einstein. Quando il re della cultura pop Andy Warhol disse scherzando agli amici «in futuro saremo tutti famosi per almeno 15 minuti» non immaginava certo che i suoi disegni venissero applicati a jeans da 200 dollari, a cellulari e alle scarpe da tennis, al punto da far guadagnare ai suoi eredi 19 milioni di dollari l’anno. Marilyn Monroe, colei che molti, a 44 anni dalla morte, continuano a considerare il mito di Hollywood, quest’anno ha guadagnato 8 milioni col profumo che porta il suo nome e spot per lo champagne Dom Perignon, la Vodka Absolut e la General Motors.

L’indimenticabile uomo in nero della musica country, Johnny Cash, negli ultimi dodici mesi ha venduto 3,6 milioni di dischi, 800mila in più rispetto al 2005, che hanno fruttato ai suoi eredi un guadagno di 8 milioni di dollari.

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