I nazi fanno la lista dei «coccola-immigrati»

I nazi fanno la lista dei «coccola-immigrati»

Di solito non fa piacere a nessuno scoprire che il proprio nome è stato messo su una «black list», una lista nera. Anche se fosse la lista nera dei frequentatori della bocciofila, il fastidio, ammettiamolo ci sarebbe. Ma il fastidio aumenta in modo esponenziale se a compilarla, questa lista, è il forum neonazista di «Stormfront», fondato dall’americano Don Black, già leader, pensate che medaglie d’oro al valore, del Ku Klux Klan. Una lista nera, dunque (definita «lista dei delinquenti italiani») con nomi di politici, magistrati, religiosi, giornalisti, che è stata scoperta e denunciata ieri da «EveryOne Group», attiva organizzazione per i diritti umani che figura essa stessa nella lista, con il suo copresidente Roberto Malini.
La colpa di questi proscritti? Essersi occupati e continuare ad occuparsi di immigrati. Il primo nome sull’elenco «nero» è quello di don Ezio Segat, sacerdote della diocesi di Vittorio Veneto, che è in compagnia di monsignor Cesare Nosiglia e don Fredo Olivero. Moltissimi i politici. C’è il governo Monti al completo. Poi vi sono amministratori come il sindaco di Padova Flavio Zanonato, la vicepresidente della giunta toscana Stella Targetti («bastarda immigrazionista, sei nella lista», scrive orgogliosamente l’ispiratore della lista, tale Costantino), e l’assessore all’Integrazione di Torino, Ilda Curti. Tra i politici, gli esponenti di Sel a Milano Luca Gibillini, Mirko Mazzali e Anita Sonego. Mentre fra i giudici la pm di Torino Laura Longo, che contestò l’odio etnico per gli scontri nel capoluogo piemontese, il giudice Domenico Galletta, il gup Carlo Fontanazza che giudicò il marocchino responsabile della morte di otto persone a Lamezia Terme. E poi ancora Antonella Consiglio, Giuseppina Di Maida e Filippo Serio, giudici del riesame. Non mancano gli avvocati: Salvatore Staiano, Giorgio Bisagna ed Emiliano Riba, quest’ultimo avvocato dell’imam di Torino Khounati. Quindi anche i giornalisti Gad Lerner, e Maurizio Costanzo, oltre al capo della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. Gli attivisti di «EveryOne», denunciando la lista hanno spiegato che «da anni Stormfront Italia diffonde ideologie antisemite, di natura razziale e di stampo neonazista, che contrastano con le convenzioni internazionali sui diritti umani e con la legge Mancino, oltre che con la nostra Costituzione». «L’Italia -hanno precisato- è uno dei pochi Paesi europei a non avere ancora bandito il forum neonazista, come è invece accaduto in Germania e Francia; questo poiché il portale si appoggia su un server americano con sede a West Palm Beach, in Florida, e ogni operazione di natura giudiziaria, se avanzata dalle sole autorità italiane, diviene estremamente complessa, se non impossibile». Da qui l’appello di «EveryOne», ai rappresentanti della diplomazia americana presenti nel nostro Paese a farsi portavoce presso il governo Obama «della necessità urgente di dichiarare Stormfront fuorilegge». Convinto di essere dalla parte della ragione il “gran compilatore”, quel Costantino, che, per primo sul forum ha voluto dare il via alla lista, spiega così i motivi del suo gesto: «Siamo stati accusati di razzismo verso gli immigrati, che li odiamo senza motivo ma anche gli italiani compiono atti di delinquenza. Io vorrei dimostrare che non odio gli stranieri, ma che anzi odio molto di più certi italiani. È per questo che apro questa discussione in cui vorrei raccogliere il nome di italiani che compiono atti criminali, che aiutano gli allogeni e ne traggono un tornaconto». «Purtroppo è la riprova che Gianluca Casseri non era un pazzoide isolato- ha commentato Gard Lerner, mi onoro di essere nella lista con persone che ammiro».

«Quel sito mi pare una gran buffonata - puntualizza Flavio Zanonato, sindaco di Padova - è gente che cerca visibilità attraverso sciocchezze». Mentre Maurizio Costanzo chiosa: «Se vengo messo nella black list dei neonazisti vuol dire che nella vita mi sono comportato in maniera giusta».

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