I no global per protestare contro il G8 sfogano la loro rabbia sui cassonetti

I no global per protestare contro il G8  sfogano la loro rabbia sui cassonetti

Trentasei persone identificate, dieci arrestate, copertoni e cassonetti incendiati, mazze e bastoni sequestrati. Questo il bilancio della giornata di ordinaria follia che ha caratterizzato a Roma la vigilia dell’atteso G8 in programma all’Aquila. La mattinata di fuoco è iniziata sin dalle prime ore quando in via Cilicia, nella zona tra San Giovanni e via Cristoforo Colombo, alcuni giovani con il volto coperto da fazzoletti hanno dato alle fiamme tre copertoni e dei cassonetti. Successivamente la protesta si è spostata all’interno dell’Università La Sapienza dove decine di studenti, alcuni imbavagliati, hanno manifestato per le varie facoltà dell’ateneo. All’improvviso un corteo di circa cento studenti dell’Onda è uscito fuori dalla Sapienza e ha cercato di arrivare a piazzale Aldo Moro, dove c’è l’entrata principale dell’ateneo. Ma la manifestazione è stata interrotta sul nascere dalle camionette della Guardia di Finanza che hanno sbarrato loro la strada. I manifestanti, alcuni con caschi e il volto travisato, hanno preso d’assalto una jeep con calci, pugni e rompendo anche un vetro. Altri momenti di tensione nei pressi dell’università Roma Tre all’Ostiense dove dei manifestanti hanno lanciato bottiglie, sassi e dei «fumoni» contro le forze dell’ordine. Polizia e carabinieri hanno quindi operato una serie di identificazioni per un totale di 36 persone, tra le quali diversi cittadini stranieri. Successivamente sono state dichiarate in stato di fermo 10 persone e tra queste anche un minorenne, una ragazza di 17 anni: dovranno tutti rispondere degli incendi a pneumatici e cassonetti, del possesso di oggetti «atti a offendere» oltre che del reato di blocco stradale. La Procura di Roma ha intanto aperto un fascicolo sui disordini. Tra il materiale sequestrato dalle forze di polizia ci sono diverse casse con bottiglie di vetro vuote, sampietrini, un estintore, un carrello della spesa per contenere i vari oggetti e un coltello. Tra gli oggetti in possesso dei manifestanti anche un palo di ferro, uno scudo in plexiglass artigianale, fumogeni, una mazzafionda e due striscioni viola con su scritto “V-strategy”. Non solo: alcuni manifestanti sono stati fermati mentre distribuivano alcuni volantini con una mappa del centro di Roma, una dettagliata lista di luoghi “sensibili” della lotta no-global, come banche, agenzie immobiliari e interinali, in varie simbologie, e un «Piccolo vademecum anti-repressione G8 luglio 2009» con i consigli da seguire nell’eventualità di controlli da parte della polizia.

Nel pomeriggio la protesta si è spostata in via Veneto, nei pressi dell’ambasciata Usa ma la presenza degli uomini anti-sommossa e di due alte cancellate di ferro hanno impedito sul nascere ogni tentativo di forzare il blocco.

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