C'erano una volta anche le musicassette su cui si poteva registrare musica. Chi, negli anni '80, non ha creato una compilation per la persona amata? Bene. Spostiamoci a Napoli, per la precisione a Forcella. Stesso periodo. I fratelli Frattasio hanno l'idea di registrare le musicassette e venderle sulle bancarelle. Le compilation venivano firmate con la dicitura «Mixed By Erry» che sarebbe Enrico, uno dei fratelli, quello che voleva fare il dj. Una passione che lo portava a far sentire la sua voce all'inizio dei nastri con i dischi dei gruppi e cantanti più venduti e a fargli inserire, se rimaneva dello spazio vuoto, una o due canzoni immaginando i gusti di chi comprava a 2500 lire le musicassette. Una specie di algoritmo ante litteram che, oggi, tutte le piattaforme, come Spotify, utilizzano per consigliare l'ascolto di brani che ci potrebbero piacere. Il giro di affari di «Mixed By Erry» diventa velocemente impressionante, si parla di miliardi di lire. Le musicassette riempiono Napoli (dove venivano a loro volta piratate), poi la provincia, la regione e tutto lo Stivale. Le case discografiche iniziano a preoccuparsi. Nasce così la cosiddetta antipirateria che, solo nel 1997, con l'arresto di Erry, porterà alla sua condanna 4 anni e sei mesi di reclusione per associazione a delinquere e violazione della legge sul diritto d'autore.
Da qui, proprio dall'ingresso in carcere, inizia Mixed By Erry, il nuovo film di Sydney Sibilia, da domani nelle sale, che ha preso spunto dalla vicenda vera per comporre un grande affresco, emotivo e affettuoso, della Napoli anni '80 tra lo scudetto, nel 1987, e il sogno, frustrato, di un ragazzo di fare il dj. Ma attenzione, ci tiene a sottolineare il regista della trilogia Smetto quando voglio sui ricercatori universitari spacciatori di droga che, abbonato alle incredibili storie come quella dell'Isola delle Rose raccontata per Netflix, torna sul grande schermo con questa su Dj Erry: «Se uno fa il pirata a livello industriale finisce in carcere». Il film ovviamente fa parteggiare il pubblico, secondo gli stilemi del miglior cinema americano, per i tre fratelli e la loro ascesa imprenditoriale illegale puntualmente fermata dal capitano della Guardia di Finanza perfettamente caratterizzato da Francesco Di Leva. Ma, evidenzia Matteo Rovere produttore per Groenlandia con Rai Cinema, «è chiaro che per noi la pirateria è un reato gravissimo. Questa è la storia del pirata più condannato in assoluto in Italia, la normativa si è evoluta proprio seguendo gli sviluppi di questa vicenda».
Sì perché, all'epoca, la questione del diritto d'autore non era così sentita e il sistema, messo in piedi dai fratelli Frattasio, interpretati da tre naturalissimi esordienti, Luigi D'Oriano, Giuseppe Arena, Emanuele Palumbo, veniva in qualche modo tollerato dal momento, che negli anni '90, il giro d'affari dell'industria discografica globale era di quasi 40 miliardi di dollari (oggi è intorno ai 25). Molto puntuale anche il personaggio d'un grosso imprenditore milanese, interpretato con un certo divertimento caricaturale da Fabrizio Gifuni, che vende in esclusiva alla Mixed By Erry centinaia di migliaia di nastri vergini. Con i quali, tra l'altro, l'impresa riusciva ad arrivare sulle bancarelle, prima della compilation ufficiale, con tutte le canzoni di Sanremo facendo infuriare, ovviamente, le case discografiche.
Un aspetto, quello dell'illegalità diversamente percepita, che consente alla sceneggiatura del film, divertente e divertita, scritta dal regista con Armando Festa, di costruire una storia incentrata più su Napoli e sulla famiglia Frattasio, con il padre (Adriano Pantaleo) «onesto» pur vendendo sottobanco bottiglie di whisky con il tè dentro, che sugli aspetti giudiziari: «Ci siamo resi conto racconta Sydney Sibilia che dietro quelle cassette c'era una storia incredibile, epica ma anche molto intima, che sfiorava tutti i principali eventi
storici di un decennio straordinario per Napoli. Ma la vera spinta che mi ha convinto a fare questo film è stata la prima frase che ci ha detto Enrico prima di iniziare a raccontare la sua storia: Io volevo solo fare il Dj».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.