Mille domande sbagliate e il concorso per dirigenti scolastici finisce nella bufera. Nuovo fronte di guerra tra il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e i sindacati spalleggiati dall'opposizione che spara a zero contro il governo e chiede addirittura il rinvio dell'attesissimo concorso che si terrà tra pochi giorni, il 12 ottobre. Ma il ministero replica: abbiamo agito «a tutela dei candidati» e rende noti i nomi di tutti gli esperti che hanno fatto parte della commissione incaricata di elaborare i test. Si tratta di docenti universitari, dirigenti scolastici, ispettori ministeriali, ricercatori e avvocati.
Il ritiro delle domande errate, comunica una nota da viale Trastevere, è avvenuto nella massima trasparenza proprio per evitare che i concorrenti potessero essere tratti in inganno da domande formulate in modo errato. In difesa dell'operato del ministero e soprattutto del concorso per dirigenti scolastici, atteso per troppo tempo, interviene con forza il presidente dell'Anp, l'Associazione nazionale presidi, Giorgio Rembado. Non soltanto il ministero non era affatto tenuto a far conoscere prima le domande tra le quali sarebbero stati estratti i test che verranno proposti alle prove ma il fatto che abbia reso noto che c'erano degli errori e li abbia eliminati è una prova di trasparenza.
A far esplodere il caso in un primo momento era stata la denuncia di Angelo Mascia, responsabile regionale dei Dipartimenti dell'Italia dei Valori. Mascia aveva segnalato che sul sito del ministero ad una settimana dalla data del conocorso erano già comparse quasi mille domande "sbagliate" e che quindi sarebbero state escluse da quelle tra le quali verranno estratti i test oggetto del concorso.
Ma perchè si è scatenato la reazione dei sindacati? Lo spiega Massimo di Menna, segretario generale della Uil scuola. Sono 42.158 i candidati che hanno fatto domanda per accedere alle prove preselettive per il concorso a dirigente scolastico. I posti disponibili però sono soltanto 2.386. Dall'inizio di settembre, spiega Di Menna, il ministero ha messo in rete oltre 5.000 test in modo da permettere ai candidati di "allenarsi". La prova, aveva garantito allora il ministero, si sarebbe svolta sorteggiando 100 domande proprio tra quelle messe in rete. Purtroppo però molte, moltissime di quelle domande, 972 per l'esattezza, sono risultate sbagliate. Dunque il ministero ha deciso di escluderle dall'insieme dei test ad una settimana dalla data nella quale si terrà il concorso. La Uil fa notare che non si tratta di un numero trascurabile di domande e che a questo punto per chi studia da mesi si presenta senza dubbio «un aggravio ulteriore, un inutile appesantimento che rischia di essere più mnemonico che di preparazione». Per Di Menna si tratta di un modo di procedere che non rispetta l'impegno di tanti insegnanti, un sistema tutto carte e norme che va radicalmente cambiato. Protestano anche la Cgil che vuole chiarezza e la Cisl che invece chiede più rispetto per i candidati. Drastica la richiesta del Partito Democratico e dell'Idv: rinviare il concorso.
Ma il ministero replica duro: noi abbiamo agito a tutela dei candidati e veniamo accusati del contrario. Il ministero ricorda che «ha operato una revisione totale delle 5.663 domande predisposte da una commissione esterna di esperti di varia estrazione, la cui composizione è consultabile su Internet. Non si può pertanto attribuire al Ministero esattamente il contrario di quanto è avvenuto e che è facilmente verificabile». Nella nota si spiega che «la revisione è stata fatta proprio a tutela dei candidati ed ha riguardato tutte le domande con formulazioni non adeguate, che avrebbero potuto indurre in errore i candidati. In questa correzione il Ministero ha tenuto conto di tutte le segnalazioni pervenute in merito alla banca dati dei quesiti pubblicati». É evidente quindi, prosegue la nota, che il ministero ha agito con piena «trasparenza nella conduzione della procedura del concorso a dirigente scolastico»,ricordando che «la stessa procedura è già stata adottata da altre amministrazioni in diversi concorsi» Insomma il concorso si farà.
Sulla stessa linea l'Anp. Il presidente Rembado osserva che l'imminenza della prova sta provocando una grande fibrillazione fra i candidati e rischia di far perdere di vista come vi siano dei punti fermi, che meritano di essere preservati. Perchè scandalizzarsi dei quesiti errati, si chiede Rembado, e non si apprezza invece il fatto che gli errori siano stati riconosciuti e corretti? L'Anp sottolinea che il ministero non era affatto obbligato a pubblicare in anticipo la base dati dei quesiti da cui saranno estratti quelli realmente oggetto della prova. Averlo fatto è stata comunque una scelta di trasparenza ed ha consentito ai candidati di orientare e finalizzare l'ultima fase della preparazione alla prova. Rembado dunque ritiene che la pubblicazione dei quesiti errati non richieda un rinvio della data prevista, dato che non obbliga nessuno a rivedere la propria preparazione. Anzi quei quesiti non potranno essere sorteggiati ed assegnati: quindi diminuisce il numero di quelli sui quali concentrare gli ultimi giorni di studio.
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