Luca Russo
Lo stadio era lo stesso, la gente anche. Anzi anche di più visto il numero di abbonati, circa 15300, e quello dei biglietti venduti, 3116 paganti. Per un attimo martedì prima del fischio d'inizio guardando gli spalti sembrava si stesse per giocare un match di serie A. E invece accanto alle maglie rossoblu c'erano quelle della Fermana, quelle dall'uno all'undici della serie C1. Altro mondo, altro gioco. Il Ferraris con il Grifone sul petto si è risvegliato dopo l'incubo estivo con una squadra rivoluzionata, incerottata e ancora in cantiere. Sono arrivati tre punti e questo era quello che contava in un momento in cui per il Genoa le partite di campionato sono un po' come le amichevoli estive, servono per collaudare gli schemi. Sono arrivati anche tre gol, due negli ultimi minuti. I 18mila di Marassi hanno ancora una volta mostrato la sua forza e la voglia di ripartire. La squadra ha risposto con una partita intensa fatta di imprecisioni, ma anche di qualche schema con De Vezze protagonista nella ripresa. E pazienza se dalla Lega di serie C continuano a fioccare multe. L'ultima, riportata sul comunicato ufficiale 36/C, infligge alla società rossoblu un'ammenda di 2mila euro «per esposizione di striscione contenente espressioni volgarmente offensive rivolte al Presidente Federale ed al Presidente di Lega». Per la squadra ieri seduta defaticante al Pio. E a proposito del progetto Genoa, curato dagli avvocati D'Angelo e Carbone e di cui Preziosi ha fatto cenno martedì sera («Vorremmo staccare la società dalle fortune o dalle sfortune del presidente di turno»), se ne saprà di più la settimana prossima quando dovrebbe essere indetta una conferenza stampa. Intanto ieri sono stati ascoltati dai pm, dopo il procuratore di Maldonado Vagheggi, anche gli ex dirigenti granata Attilio Romero e Luca Padovano.
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