I veterani liguri finiscono ko

2 LA POESIA
Della rabbia

per dolore
L’invidia / meschina / cattiva / becera / compagna / di ventura. / A Roma / la favola / della squadra / fantasia, / mai doma, / che fastidio / quale orrore. / Il penalty / doppio / e dimenticato, / la legge / dei numeri / e il pestone, / gomito alto / ko del Pazzo. / Liturgia: / della rabbia / del dolore, / i magici fanti / defraudati / nel / solito / teorema / della / capitale. / Prima il / Grifo / strapazzo / dei polentoni; / ma il / magico / Doria / insiste, / su / verso / il Paradiso!
Mario Sciacca
2 ALLA SINDACO/1
Nessuna speculazione

sulla pelle dei genoani
Lettera aperta al Sindaco e alla Giunta Comunale di Genova.
Leggo: «Il Ferraris è a norma Uefa!». Questo mi ha fatto capire il perché di tante fretta da parte del Comune per avere il sì dei Presidenti per il suo spostamento. Qualcuno sapeva, ma fingeva di non sapere nulla! Ferraris pericoloso! Colisa no. Io penso che Colisa abbia due pericoli oltre a quello stradale che, con un tunnel lungo 1 km., ne creerebbe un terzo, perché l’incrocio di tifosi al suo interno porterebbe ad una «catastrofe». I primi due: 1º sottosuolo che dovrà essere bonificato da idrocarburi perché sede di ex depositi e poi l’area è a rischio idrogeologico e va consolidata. 2º la collina soprastante, che potrebbe franare o incendiarsi.
Detto questo voglio soffermarmi sulla lettera scritta dal Sindaco ai tifosi rossoblù prima però voglio disapprovare il lancio di uova, perché non è con la violenza che si risolvono i problemi, ma, col confronto, quello arrivato troppo tardi dalle Istituzioni che prima dovevano coinvolgere i tifosi e non dopo scrivendo loro una lettera che evidenzia più di ogni altra cosa come la città sia divisa dallo stesso Sindaco che ha sbagliato a scrivere ai soli tifosi genoani. Gli altri chi sono? La lettera doveva essere inviata a tutti i genovesi e non solo ai «cattivi», che non vogliono lo spostamento. Di fatto questa lettera dimostra come il Sindaco, che non ama i colori della città che governa, sia di parte. Carraro sulla pelle del Genoa voleva i campionati europei 2012; oggi il Sindaco sulla pelle di tifosi e stadio, vuole quelli del 2016. Che mi auguro non avremo; perché sulla pelle del Genoa e dei genoani non dovrà essere fatta nessuna speculazione! Questo vale anche per il mio amato Preziosi che è stato coinvolto in un progetto del quale ha sempre detto: «Prima di pronunciarmi definitivamente voglio vedere». Oggi qualcuno ha detto che è «uno che cambia», mentre tutta Genova dovrebbe ringraziarlo per aver salvato la squadra della Città, mito e leggenda italiana! Il Sindaco per il bene di Genova e del suo partito si deve dimettere. Genova non ha bisogno di campionati per essere conosciuta, perché è nei libri di storia e geografia di tutto il mondo da sempre! Bisogna solo farla funzionare meglio!
Ileana Anfossi
2 ALLA SINDACO/2
Un grido di imbarazzo

e una richiesta di aiuto
Cara Sindaco Marta Vincenzi, così Lei ha scritto: «Attendo con fiducia le proposte delle società e perché no delle altre istituzioni locali, che saranno valutate con rispetto e attenzione per verificarne la reale fattibilità». Questo è si l'ultimo concetto espresso nella Sua lettera, ma sicuramente primissimo per contenuti e qualità della volontà (politica) da Lei espressa.
Io vedo poca capacità decisionale e la non preparazione di fronte alle grandi scelte per Genova, nella fattispecie lo stadio di calcio, prendendo spunto da quest'ultima frase della Sua lettera. Lei chiede aiuto perché da sola «politicamente» non riesce a venirne fuori. Ma aiuto a chi? Ai presidenti di Genoa e Sampdoria, al Presidente della Provincia Alessandro Repetto o al Presidente Claudio Burlando?
Diciamolo subito, è l’attuale presidente della Regione Liguria il destinatario della Sua richiesta. Certo sarebbe politicamente un fallimento, troppo grande, all’interno dello stesso partito ed in prossimità delle elezioni regionali. Perché diciamolo con chiarezza la competenza è del Comune. Cosa c’entra Burlando? C’entra perché da sempre segue il Genoa «da vicino» e quindi potrebbe sboccare la cosa in favore della Sindaco.
Il grido di dolore e di imbarazzo lo si percepisce fin dalle prime battute della lettera quando dice «Visto il desiderio del Comune di mantenere Genova agli onori calcistici del mondo...». È da moltissimo tempo che si conoscono le criticità del Ferraris e solo ora si preoccupa, in tutta fretta, dei possibili campionati europei del 2016?! Sono anni che ci sono i problemi dei seggiolini e delle altre strutture interne allo stadio, come si dice oggi «non a norma UEFA».
Moltissime sono le problematiche della nostra città che forse mai come oggi «soffre» di una crisi di identità e di valori nel concreto degli aspetti della vita quotidiana. Lei, non contenta, fa la proposta dei due piani paralleli che tradotta «in politichese» è quella del doppio binario (ragioni del cuore da una parte Genoa al Ferrais e la Samp in un nuovo impianto sportivo). Fa sorridere una giunta comunale che si dimostra sempre in affanno non riuscendo nei fatti, ed oggi anche nelle parole (la Sua lettera), a gestire quella che dovrebbe essere la propria Agenda politica.


Qui non c’è alcuna sorpresa, era tutto noto a tutti da molto tempo e quindi agitare le folle con messaggi di dolore sulla necessità che bisogna decidere in fretta è politicamente ed intellettualmente una beffa. Questa non è politica del territorio! Governare una città è ben altra cosa.

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