Sotto choc, ieri mattina, i dipendenti delle società del Gruppo Ansaldo, appena si sono diffuse le notizie, ancora frammentarie, sullattentato ad Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare che è una controllata di Ansaldo Energia, entrambe aziende del gruppo Finmeccanica. Dalla dirigenza agli operai, allinterno degli stabilimenti tutti hanno definito laccaduto come un «fulmine a ciel sereno».
Tutto questo, come riferiscono fonti aziendali e sindacali, nel quadro di un clima lavorativo finora tranquillo allinterno delle aziende, che da anni non procedono a licenziamenti, né utilizzano la cassa integrazione. Lunica preoccupazione da parte dei lavoratori di Ansaldo Nucleare potrebbe essere una possibile cessione della struttura da parte di Finmeccanica nellambito di un piano di cessioni delle controllate del settore civile. Tra Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare a Genova sono occupate 2.500 persone, di cui 200 in Ansaldo Nucleare.
In ogni caso, il ferimento di Adinolfi «non intimidisce Finmeccanica». Lo ha detto il direttore generale e finanziario del Gruppo di aeronautica e difesa, Alessandro Pansa, nel corso dellassemblea di Ansaldo Sts. «Laggressione di oggi - ha aggiunto il presidente di Finmeccanica, Giuseppe Orsi- qualora venisse confermata la sua matrice eversiva, rappresenterebbe un segnale di allarme da non sottovalutare, sia per i pericoli di destabilizzazione sociale connessi alle attuali, perduranti difficoltà economiche, sia per il rischio della loro strumentalizzazione a fini ideologici».
Negli anni di piombo, lAnsaldo fu uno degli obiettivi della colonna genovese delle Brigate Rosse. Quattro dirigenti dellazienda vennero colpiti dai terroristi. Vincenzo Casabona, capo del personale, il 23 ottobre 1975 è rapito da un commando di quattro uomini, e rilasciato solo a mezzanotte, legato a un albero presso limmondezzaio di Recco; lazione è rivendicata dalle Brigate Rosse. Il 10 luglio 1977, lagguato sotto casa a Sergio Prandi, vicecaporeparto di Ansaldo Nucleare, che viene colpito alle gambe da proiettili sparati da un commando; anche questo attentato è rivendicato dalle Br. Terzo attentato, il 17 novembre 1977, a Carlo Castellano, direttore pianificazione dellAnsaldo: nei pressi dellabitazione, lo affrontano tre giovani che gli sparano otto colpi in rapida successione; la vittima è colpita alle gambe e alladdome. Pochi minuti dopo lattentato, la colonna genovese delle Br lo rivendica con una telefonata.
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