Chioma biondo platino con elmo vichingo in bronzo. Sul petto la grande A di Aniene, bluette come la calzamaglia: «Sono stato sceso sula tera per riparare i torti e trionfare la giustizia. Ma essi sono così confusi. Nei loro cuori albergano i sentimenti più bassi. Tipo: la paura, la viltà e la bugiardìa». Cialtronissimo supereroe mitologico, quasi un Thor all’amatriciana mandato sul pianeta dal padre con il quale intesse improbabili dialoghi, Aniene è il personaggio che dà il titolo al nuovo show di Corrado Guzzanti, atteso venerdì prossimo su Sky Uno (canale 109). Due ore di sketch senza conduttore in un lungo ininterrotto recital nel quale, mettendo in scena i suoi vecchi personaggi e molti altri di nuovi, Guzzanti traccerà la sua personalissima visione dell’Italia di oggi.
Realizzato al montaggio, senza rincorrere la notizia del giorno, privilegiando la scrittura e la definizione dei vari personaggi, Aniene è per ora un unicum che, tuttavia, potrebbe riproporsi in forma seriale in autunno. Guzzanti ha scelto Sky per evitare l’ansia da audience e godere di massima libertà per sperimentare linguaggi e situazioni. Sarà uno spettacolo senza ingombranti ambizioni narrative o pretese di esaustività. E anche, per fortuna, senza l’enfasi di troppa satira caricata di missioni catartiche improprie che, secondo il suo stesso pensiero, finiscono per imbrigliare la creatività e la vera esperienza liberatoria della risata, anche quando ha un retrogusto amaro.
È un’Italia grottesca, paracula, in simil-pelle, quella che emerge dalla lunga sequenza di gag e situazioni surreali sceneggiate dalle maschere di Guzzanti, scritte con Andrea Purgatori, realizzate con la collaborazione del fedelissimo Marco Marzocca e di Max Paiella. Un’Italia incapace di fare sul serio anche quando si dedica al malaffare, alla criminalità, ai poteri occulti. Un’anticipazione l’abbiamo assaporata con il massone protagonista del promo che scimmiotta l’appuntamento al buio di Eyes Wide Shut, la voce gutturale in sottofondo che però tradisce un prosaico vaffa. Anche il filippino, come due misteriose signorine, nasconde il volto dietro la maschera e deve pronunciare la parola d’ordine su richiesta dell’incappucciato, il quale, altrettanto prosaicamente, lo spedisce a lavare i vetri «che se no non li fai mai».
È un’Italia poco credibile anche nei personaggi potenzialmente più inquietanti. Come il mafioso, intento a celebrare il centocinquantesimo anniversario della nascita della criminalità organizzata. O come il grande vecchio che soffre d’incontinenza e rimanda a un Licio Gelli custode dei segreti più cupi del Paese. Ma pronto a svelarli al personale dell’ospizio incaricato della sua igiene - Lo sa chi ha messo la bomba sull’Italicus? E chi ha fatto la strage di Ustica? - che invece si mostra totalmente annoiato.
Con l’eccezione di qualche rarissima ospitata, il ritorno in tv di Guzzanti avviene a nove anni dal Caso Scafroglia. Ma la ricchezza e la varietà dei personaggi proposti avvicina il nuovo show all’epoca di Avanzi e dell’Ottavo nano. Non a caso si rivedranno anche Lorenzo, ora cresciuto e diventato padre, e Vulvia, la presentatrice sciroccata di Rieducational Channel: tutte maschere che hanno continuato a esistere e riprodursi su YouTube.
Ovviamente non mancherà Antonello Venditti, qui interprete della sigla, Aniene appunto, ruffiana satira sociale in perfetto vendittese, nella quale basta l’esondazione di un fiume secondario si porterà via «questi anni tristi di pagliacci e di lacchè, di leggi infami e di lavoro che non c’è. Li scorderemo, anche se adesso sembra strano, come quel giorno che tu hai scordato me».
Nell’Italia scalcinata disegnata da Guzzanti, anche la fine di una storia d’amore, o di un’epoca politica, può avvenire senza retorica, in modo sfigato: «Tutto l’amore del mondo non ci salverà. Ciò che c’è di più profondo, più a fondo cadrà. Tutto l’amore del mondo in un fiume che scorre sul male e sul bene. L’Aniene, l’Aniene».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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