«Ogni anno sono oltre 20mila gli italiani che si spostano all'estero, soprattutto nei Paesi dell'Est, per il turismo dentale. Tanti viaggi rischiosi effettuati dimenticando che l'implantologia richiede elevati livelli di sicurezza e qualità, che gli studi dentistici di quei Paesi non sono generalmente in grado di garantire». La denuncia del professor Gian Antonio Favero, implantologo all'università di Verona, evidenzia un fenomeno che si sta di nuovo manifestando. Troppi pazienti misconoscono il reale rischio di infezioni ed i danni potenziali.
«L'odontoiatria e l'implantologia hanno compiuto grandi progressi in questi ultimi anni. Questi interventi - afferma il professor Favero - sono sempre più rapidi, non invasivi, minimamente dolorosi ed offrono un recupero pressoché immediato della funzionalità della bocca. L'inserimento di protesi fisse risolve il problema della mancanza di denti ed evita al paziente i continui disagi legati alla classica dentiera. L'intervento ha la durata di un'ora circa ed il paziente, già poche ore dopo, può tornare a parlare, mangiare, sorridere. Il tutto con la minima sensazione di disagio o fastidio. L'adozione di speciali programmi di software, come l'uso di Nobel-guide rappresente l'ultima frontiera dell'odontoiatria digitale. Consente una completa e precisa pianificazione del trattamento odontoiatrico, personalizzato. Minimizza inoltre il trauma chirurgico, ottimizzando e favorendo il posizionamento degli impianti nell'osso residuo. Tutto il piano di trattamento e l'intervento stesso sono studiati su misura su ogni singolo paziente, garantendo un risultato molto valido e individuale».
Per dimostrare l'efficacia delle nuove tecniche di implantologia orale, il professor Favero ha portato ad un congresso una paziente, la signora Maria Loro, di ben 89 anni, alla quale è stato applicato un impianto dentale permanente Nobel Biocare. «Il caso della signora Loro non è isolato. Oggi, a qualsiasi età, ci si può sottoporre ad un intervento implantologico grazie all'uso di NobelGuide, sia per la sostituzione di singoli elementi dentari sia per intere arcate dentarie completamente prive di denti. L'avere un piano di cura individualizzato permette di minimizzare i disagi, il gonfiore, i fastidi nel post-operatorio».
Troppo spesso ci si dimentica che la salute del cuore passa anche dalla bocca. «Gli uomini con meno di 60 anni che soffrono di parodontite corrono un rischio maggiore di sviluppare problemi cardiovascolari rispetto a quelli che non ne soffrono», ricorda il professor Favero. «Sebbene questa tesi fosse sostenuta da molti specialisti, fino ad oggi non erano emerse evidenze sufficienti a dimostrare lo stretto legame tra gengive malate e cuore in pericolo. Ora uno studio pubblicato sulla rivista Circulation riporta un legame statisticamente significativo. I ricercatori hanno esaminato i dati relativi a 1302 pazienti, in particolare quelli riguardanti parodontiti, assenza di denti e incidenza di problemi cardiovascolari (angina, infarto del miocardio, malattie cardiache letali). Quello che hanno scoperto è che indipendentemente da altri fattori di rischio, quali fumo, diabete e ipercolesterolemia, gli uomini al di sotto dei 60 anni sofferenti di disturbi gengivali erano anche quelli colpiti più frequentemente da problemi cardiovascolari. La patologia chiamata in causa è l'endocardite batterica , cioè un'infezione microbica dell'endocardio che si presenta con diversi sintomi quali febbre, soffi cardiaci, petecchie e che può evolversi in insufficienza cardiaca, stenosi valvolare o ascessi miocardici. La presenza di infezione del cavo orale e gastroenterico rientrano tra le cause conosciute. Spesso la salute della bocca è messa in secondo piano, poiché non ci si rende conto di quante cose dipendano da essa (mal di testa, mal di schiena, mal di cuore)». Meglio evitare i viaggi all'estero se sono una minaccia per la sicurezza.
Il professor Favero coordina l'attività di undici poliambulatori e cliniche odontoiatriche che si trovano nella maggior parte delle province venete, ma anche in altre regioni (www.
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