Indagine sugli angeli: canzoni e poesie per cogliere il mistero

Ogni anno, da dodici edizioni a questa parte, il cartellone di «La Musica dei Cieli» è impreziosito da concerti esclusivi. Performance inedite a sottolineare una volta di più l'unicità di una rassegna, organizzata dall'assessorato alla Cultura della Provincia e dall'Arcidiocesi di Milano, invidiata (e ammirata) da mezza Italia per il suo volare alto, portando la musica di oggi (pop, rock, jazz e dintorni) nelle chiese del capoluogo come dell'area metropolitana.
Quest'anno, la palma di produzione più originale va a «Il libro degli angeli», che vede collaborare tutti insieme appassionatamente (e per la prima volta) Luca Gemma (voce, chitarra), Patrizia Laquidara (voce), Pasquale Defina (voce, chitarra), Pancho Ragonese (pianoforte), Sebastiano De Gennaro (percussioni), Matteo Ferroni (visuals) e l'attrice Irene Petris (voce recitante). «È risaputo che la direzione artistica di "La musica dei Cieli" prediliga progetti pensati e scritti ad hoc. Una sfida che, su input di Pasquale Defina (leader del progetto rock AtleticoDefina, ndr), ho raccolto l'estate scorsa», racconta Luca Gemma, l'ex Rossomaltese (tra le band più insolite e originali del nuovo rock indipendente italiano degli anni 90), ora solista dedito a un pop-rock d'autore attento a coniugare la leggerezza e l'accessibilità di una canzone con un significato profondo e un suono accattivante. «È stato proprio in quel periodo che ho cominciato ad assemblare questo concept che indaga sugli angeli». Perché proprio gli angeli? «Non perché sia stato folgorato sulla via di Damasco, ma piuttosto perché gli angeli appartengono alle credenze dell'uomo da più di 7mila anni. Da tempo immemore uomini e donne parlano, scrivono, pregano, immaginano, raffigurano gli angeli nelle opere d'arte e dedicano poesie e canzoni a queste figure capaci di attraversare e trascendere ogni religione, filosofia e credo, pronti a legare il cielo alla terra, le domande degli uomini al silenzio del cielo. Lo spettacolo che metteremo in scena stasera in prima assoluta affronterà questo tema a suon di canzoni, poesie (da "La carne degli angeli" di Alda Merini, ndr) e immagini». Come quelle che scorreranno su un schermo verticale posto alle nostra spalle. A cominciare da un celebre spezzone de «Il Monello», primo lungometraggio (1921) di Charlie Chaplin, nel quale Charlot si traveste da angelo assieme al piccolo Jackie Cogan. Luca Gemma, milanese di adozione, ha voluto al suo fianco la brava e naif Patrizia Laquidara, voce cristallina e ancora per certi versi sottovalutata. «Che canzoni andremo a proporre? Proporremo una serie di cover sia italiane - penso a "La cura" di Franco Battiato piuttosto che a "Il sogno di Maria dall'album", da "La Buona Novella" di Fabrizio De André, un album del 1970 ispirato dalla lettura dei Vangeli apocrifi; da "L'angelo" di Francesco De Gregori a "Ovunque Proteggi" di Vinicio Capossela -, sia straniere (ci saranno anche riletture di Leonard Cohen e Peter Gabriel).

Inoltre, inseriremo qua e là alcuni brani miei (dall'album "Tecniche di illuminazione"), di Patrizia Laquidara (l'ultimo suo disco d'intitola "Funambola") e di AtleticoDefina».
Il Libro degli Angelistasera, chiesa San Francesco d'Assisi, Cesate
3 gennaio, basilica Santa Maria in Calvenzano,
Vizzolo Predabissi
ore 21, ingresso libero

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