Quattro grandi della storia d'Italia raccontati in chiave pop, con un linguaggio accattivante per dare modo a tutti di comprenderli, riscoprirli o conoscere qualche aspetto meno noto. Sono Gabriele d'Annunzio, Giuseppe Mazzini, Filippo Tommaso Marinetti, Giovannino Guareschi.
A portarli in televisione è Edoardo Sylos Labini, attore, regista, fondatore del movimento e della rivista CulturaIdentità. Il programma, di Rai Cultura e realizzato in collaborazione con Angelo Crespi, è intitolato Inimitabili e andrà in onda domenica in seconda serata su Raitre per quattro puntate.
«Il mio obiettivo - spiega Sylos Labini - è sempre stato quello di andare alla scoperta delle nostre radici, di valorizzare la nostra cultura, il territorio, i piccoli e grandi personaggi che hanno costruito l'identità italiana. Tutto il contrario di quell'ideologia del globalismo che produce degenerazioni nefaste come la cancel culture».
Per diffondere la storia e la cultura bisogna proporle in maniera avvincente, «come del resto ho cercato di fare nei miei spettacoli teatrali dedicati anche a questi grandi personaggi». Per cui per il programma è stata scelta una formula che prevede un mix di materiali d'archivio, interventi e momenti di interpretazione teatrale. A incarnarsi nei personaggi è lo stesso Sylos Labini che ne parla anche nei luoghi simbolo della loro vita. Un racconto arricchito dalle interviste agli esperti, ai familiari e agli storici e dalle riprese dei luoghi dove gli inimitabili hanno vissuto e agito. Da Palazzo Altemps al Vittoriale per D'Annunzio (tema della prima puntata), dalla Fortezza del Priamar di Savona agli stretti vicoli del porto di Genova per Mazzini, da Casa Balla al Museo del Novecento per Marinetti, dal lager di Sandbostel al set di Brescello per Giovannino Guareschi.
«Per quanto riguarda D'Annunzio, il vate degli italiani, il poeta, il soldato, l'amatore che fece della sua vita un'opera d'arte, si parlerà anche del suo rapporto con Mussolini», continua Sylos Labini. Tra passioni e gesti eroici, l'inconfondibile stile dandy dell'amante guerriero viene analizzato da storici e studiosi come Giordano Bruno Guerri, Francesco Perfetti e Giuseppe Scaraffia.
Di Giuseppe Mazzini e della sua figura di profeta del Risorgimento, esule per tutta la vita, padre della patria, ispiratore della repubblica, se ne parla con Elena Bacchin, Alessandro Campi, Giovanni Belardelli e Roberto Balzani. Mentre la vita e le opere del fondatore del Futurismo saranno raccontate dall'ex direttore della Vallecchi, una delle prime case editrici del Futurismo, da Umberto Croppi, dal regista Luca Verdone, dallo storico Francesco Perfetti e dalla critica d'arte Francesca Barbi Marinetti, nipote dell'artista.
E infine intervengono per illustrare Guareschi, bastian contrario della cultura, cantore del mondo piccolo tradizionale della provincia italiana, gli storici Giuseppe Pardini e Giuseppe Parlato, il direttore del Memoriale di Sandbostel Andreas Ehresmann, il giornalista Marco Ferrazzoli e Alberto Guareschi, figlio di Giovannino.
I quattro appuntamenti diventeranno poi uno spettacolo teatrale. «Dal teatro li portiamo in tv e, poi, sotto un'altra forma, tornano in teatro», chiosa l'attore.
E potrebbe pure esserci un seguito televisivo: «Ci sono altri progetti, ancora allo stato embrionale, che vanno nella direzione di dare un contributo alla costruzione di un canale di approfondimento e divulgativo, come è nei progetti della Rai di trasformare Raitre, che sia aperto a tutte le idee e pluralista, ben diverso da quello che è stato quando era appannaggio della sola sinistra».
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