Innerhofer difende l’Italia tradita da tutte le sue donne

Bravo Inner. Ci voleva proprio un podio per chiudere questo 2010, generoso con gli sciatori azzurri fino a marzo, ma avarissimo negli ultimi due mesi. Ci voleva: per la squadra in affanno dopo la débâcle sulle nevi italiche di settimana scorsa ma soprattutto per lui, Christof Innerhofer, che da oltre un anno lottava per tornare ai vertici dopo una stagione orribile e tanti problemi fisici, risolti in primavera con un intervento chirurgico all'inguine.
Sul podio con Miki Walchhofer e Silvan Zurbriggen, i dominatori delle prime discese della stagione, Inner ha ben ragione di esultare. Era il favorito dopo le prove, ma anche in Gardena una settimana fa era andato forte alla vigilia, poi la gara aveva raccontato, purtroppo, un'altra storia. Stavolta no, la pista Stelvio del resto lo ha sempre esaltato, perché lui ama il ghiaccio, ingrediente base a Bormio, e odia i piani, che qui non sono di casa. Nel 2007 Inner aveva colto proprio a Bormio il primo top 10 della carriera, l'anno dopo, dicembre 2008, l'unica vittoria e a quel primo podio ne erano seguiti altri due in due diverse specialità, supercombinata e superG. Era il 2009 e Inner era entrato in una nuova dimensione, in estate aveva forse esagerato e il super lavoro aveva portato a danni fisici, pagati cari nell'ultima stagione, salvata solo dal 6° posto nel SuperG olimpico.
Inutile sulla carta, ma utile per il morale del ragazzo, che da lì è ripartito convinto di potersi giocare ancora le sue carte. «Il mio 2010 ha avuto due facce, con un inizio difficile dovuto a tanti problemi fisici e un finale che mi ha proprio divertito». Per gli amanti delle statistiche, due anni fa Christof scese con l'1 e finì primo, ieri con il 3 ha chiuso terzo, soddisfatto anche se poi a batterlo sono arrivati due marpioni come Walchhofer e Zurbriggen, quasi perfetti su una pista dove la perfezione non può esistere, tanto è dura e faticosa dal primo all'ultimo metro.
Chiedere conferma a Peter Fill, letteralmente a pezzi dopo l'arrivo, un po' per la rabbia di aver sbagliato fin dalle prime curve, un po' per la fatica: sarà 14° poco davanti al bravo Dominik Paris, 21 anni appena. Solo rassegnazione invece per Werner Heel, ancora lontano da una forma accettabile, che domenica 2 gennaio sarà l'unico italiano al via dello slalom parallelo di Monaco, gara novità del calendario di coppa al quale sono ammessi i migliori 15 della classifica mondiale più la wild card Felix Neureuther, il numero 1 tedesco. Heel ha sfruttato le rinunce di alcuni big, fra cui il leader di coppa Silvan Zurbriggen che dimostra così di non puntare affatto alla classifica generale, e dei due azzurri che lo precedevano in classifica, Manfred Moelgg e Peter Fill.
Non ci sarà invece nessuna italiana in gara a Monaco, l'unica che poteva sperare nella qualifica era Manuela Moelgg, ieri fuori, per la terza volta in quattro slalom, a Semmering. Ha vinto, per la terza volta in quattro slalom, Marlies Schild con le tedesche Maria Riesch e Christina Geiger a farle compagnia sul podio.

Chiara Costazza nella prima manche ha mostrato segnali di ripresa, peccato abbia sbagliato tutto nella seconda. La squadra femminile ieri ha preso un'altra sonora batosta, per fortuna che almeno Innerhofer ha fatto chiudere l'anno con un sorriso al settore maschile. Se ne riparlerà nel 2011.

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