Un innovativo microinfusore per il paziente con il diabete

Per le persone con diabete, l'ipoglicemia (o basso livello di zuccheri nel sangue), è un problema. Un serio rischio che può manifestarsi quando si fa sport, dopo un'intensa attività fisica. Si tratta di una condizione insidiosa, a volte drammatica, ma che sicuramente oggi può essere gestita bene e probabilmente anche prevenuta. In questo senso, un aiuto arriva dalle più moderne tecnologie, dotate di efficaci sistemi integrati di gestione e controllo del diabete. Alla prevenzione delle ipoglicemie è dedicata la settima edizione della Medtronic diabetes Junior Cup (www.juniorcup-diabete.it). Il torneo europeo di calcio, che coinvolge giovani calciatori (ragazzi e ragazze) dai 10 ai 14 anni, affetti da diabete di tipo 1 (o insulino-dipendente, insorge tipicamente nell'infanzia e nell'adolescenza, riguarda in Italia più di 25mila pazienti pediatrici). «Quest'anno i momenti educativi della Medtronic Diabetes Junior Cup saranno incentrati sulla prevenzione delle ipoglicemie, la diminuzione del livello di zucchero nel sangue al di sotto dei valori di normalità, i cui sintomi sono sudorazione, palpitazione, tremori, giramenti di testa, fino al ricovero in ospedale, nei casi più gravi», spiega Andrea Scaramuzza, responsabile del servizio di diabetologia della clinica pediatrica dell'ospedale Luigi Sacco di Milano. «Partiremo dalle novità che la tecnologia ci mette a disposizione, per simulare un processo alla terapia insulinica (con giuria, avvocato difensore e giudice), che verrà confrontata con il sistema integrato».

L'avanzamento oggi è rappresentato da un sistema combinato di seconda generazione, ovvero un microinfusore (piccolo dispositivo delle dimensioni di un cellulare che eroga costantemente insulina in quantità variabile, in maniera molto simile a un pancreas sano), integrato a funzionalità evolute di monitoraggio continuo del glucosio, che includono allarmi di previsione del rischio di ipo e iperglicemia e la sospensione dell'infusione di insulina, in caso di grave ipoglicemia rilevata dal sensore. «Lo studio Aspire ha evidenziato che si può raggiungere una riduzione del 30% del numero di ipoglicemie gravi e del 38 % della durata degli episodi ipoglicemici.

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