Alzheimer, nuovo test scopre la malattia nel 90% dei casi

Un nuovo strumento con biomarcatori specifici potrebbe rivoluzionare il trattamento dell'Alzheimer dalle primissime fasi: ecco come funziona il test e il futuro per chi soffre di questa malattia

Alzheimer, nuovo test scopre la malattia nel 90% dei casi
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Con un semplice esame del sangue si può individuare se il declino cognitivo del paziente in questione è affetto dal temibile e terribile morbo di Alzheimer: con un test specifico si può arrivare fino al 90% di accuratezza nel determinare se la perdita di memoria è dovuta a questa patologia di cui soffrono oltre 30 milioni di persone in tutto il mondo.

Come funziona il test

In un arco di tempo di quattro anni sono stati esaminati 1213 pazienti in Svezia per valutazioni cliniche a causa di sintomi cognitivi tra febbraio 2020 e gennaio 2024 in Svezia: nel dettaglio, è stato analizzato la quantità di tau 217 fosforilata nel plasma (chiamato anche p-tau217), uno degli specifici marcatori sanguigni che gli scienziati stanno valutando per l'uso nella diagnosi del decadimento cognitivo lieve e dell'Alzheimer in fase iniziale. "Gli aumenti delle concentrazioni di p tau-217 nel sangue sono piuttosto profondi nella malattia di Alzheimer. Nella fase di demenza della malattia, i livelli sono più di otto volte maggiori rispetto agli anziani senza Alzheimer", ha spiegato il dott. Sebastian Palmqvist, professore e neurologo dell'Università di Lund e coautore dello studio. "Questo significa scientificamente che quando misuriamo la p-tau217, misuriamo il danno neuronale causato dalla tau in una fase molto precoce dell'Alzheimer ma solo quando l'amiloide è già presente".

La precisione della ricerca

La cosa importante che riesce a scovare questo test è la precisione con cui vengono identificati i livelli di beta-amiloide nel cervello, una proteina che si accumula e innesca l'Alzheimer. "La presenza di grovigli di beta-amiloide e tau nel cervello sono segni distintivi della malattia", hanno spiegato gli scienziati. Ebbene, questo esame del sangue è stato perfetto nel 90% dei casi con una accuratezza maggiore nei pazienti la cui demenza era in progressione e leggermente meno preciso soltanto per i pazienti in stato di pre-demenza. Il test del sangue p-tau217 si sta rivelando il più specifico per l'Alzheimer e quello con la maggiore validità. Sembra essere il favorito", ha affermato alla Cnn Maria Carrillo, responsabile scientifico dell'Alzheimer's Association che supervisiona le iniziative di ricerca dell'associazione.

I vantaggi del test nella prevenzione dell'Alzheimer

Una volta che questo test con il sangue entrerà di diritto tra le misure di prevenzione sul morbo, i risultati così altamente accurati potrebbero "cambiare le carte in tavola nella velocità con cui possiamo condurre le sperimentazioni sull'Alzheimer e arrivare al prossimo nuovo farmaco. Questi sono tempi assolutamente trasformativi", ha aggiunto Carrillo.

Un altro dei vantaggi che hanno spiegato gli studiosi è che questo test non misura la quantità di amiloide nel cervello ma dice che c'è, che è presente, anche laddove le Pet non riescono a scovarla.

"È un bellissimo marcatore per l'Alzheimer: se non hai amiloide presente, non hai l'Alzheimer. Se hai tau elevata nel cervello, tuttavia, allora sappiamo che è un segno di un altro tipo di demenza".

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