Consumare con costanza fibre, ma anche frutta e verdura, ridurrebbe il decadimento cognitivo e la possibilità di sviluppare il morbo di Alzheimer. In particolare nei soggetti più anziani e predisposti nei confronti della malattia. Un risposta utile e benefica per l'organismo intero, perché il consumo di fibre migliora la salute del tratto intestinale e può aiutare a prevenire anche il diabete.
Da tempo gli esperti studiano l'interazione esistente tra il cervello e l'intestino, la comunicazione messa in atto dal sistema nervoso centrale con il tratto gastrointestinale. E il ruolo del microbioma intestinale, ovvero della comunità batterica, nei confronti della plasticità del cervello e delle relative funzioni cognitive.
Fibre e Alzheimer, lo studio
Secondo i risultati di uno studio, pubblicato su Nutritional Neuroscience, esisterebbe una correlazione tra l'assunzione di fibre solubili e una minore possibilità di sviluppare una demenza di tipo invalidante. La ricerca, condotta da un team nipponico, avrebbe coinvolto un campione di 3.739 adulti sani dai 40 ai 64 anni sottoponendoli a un questionario sulle abitudini alimentari nelle 24 ore prima del test. Il gruppo sarebbe stato monitorato nei successivi 20 anni, con check-up annuali di controllo. Questo test avrebbe evidenziato che le persone solite consumare fibre mostravano una rischio minore di sviluppare la demenza senile, pari al 25%. Una scelta nutritiva prevalentemente sposata dalle donne del gruppo.
Perchè ci si ammala di Alzheimer
Per quanto riguarda il morbo di Alzheimer gli studiosi sono ancora alla ricerca delle cause scatenanti della malattia, attualmente non ancora del tutto note. Si parla di predisposizione genetica, di fattori di rischio quali la pressione arteriosa elevata, il diabete, ma anche livelli alti di colesterolo e fumo. E principalmente a favorire questa patologia neurodegenerativa sarebbe l'alterazione del metabolismo di una proteina, ovvero la proteina precursore della beta amiloide nota come APP. Un'alterazione con cause ancora al vaglio degli studiosi e che porterebbe alla formazione di una sostanza neurotossica, ovvero la beta amiloide, responsabile del declino lento e costante del cervello. I sintomi noti del morbo di Alzheimer sono agitazione, disorientamento, depressione, disturbi del linguaggio e della memoria che portano a una progressiva perdita dell'autonomia personale.
L'importanza delle fibre per la salute
Quando si parla di fibre alimentari si intendono due tipologie: solubili e insolubili. Le fibre solubili, o idrosolubili, hanno la capacità di fermentare nell'intestino creando una sostanza viscosa che assorbe ciò che vi è contenuto, questo processo rallenta il transito intestinale. Ma ciò agisce sull'assorbimento di zuccheri e grassi, stabilizzando i livelli di glucosio e di colesterolo cattivo nel sangue, diminuendo al contempo il rischio di problemi cardiovascolari e migliorando la digestione. Le fibre insolubili, invece, assorbono molta acqua facilitando il transito intestinale e l'eliminazione delle scorie, diminuendo le problematiche e il rischio delle malattie colon-retto.
Funzionamento intestinale e Alzheimer
L'integrazione giornaliera di fibre consente un aumento dei batteri utili alla flora intestinale, riducendo al contempo i processi infiammatori che incidono sul funzionamento cerebrale. In particolare quello delle cellule che si occupano della difesa immunitaria del sistema nervoso centrale.
Un'infiammazione cronica che ha ricadute sull'invecchiamento cognitivo e cerebrale, favorito anche da una dieta sbagliata ricca di grassi e zuccheri. Le fibre possono arginare o rallentare questo processo, preservando a lungo la salute della mente dall'invecchiamento, ma anche quella dell'intestino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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