Insufficienti i servizi sociali per gli italiani colpiti da tumori

É considerata una patologia sociale di massa: solo in Italia ci sono 2,2 milioni di persone malate di cancro o che comunque ne hanno avuto uno. Capirne esigenze, preoccupazioni e priorità, vuol dire dare la parola ad una fetta considerevole della popolazione del Bel Paese. Con questo intelligente intento è stata realizzata «Ad alta voce», la prima indagine nazionale realizzata dal Censis con il sostegno di Roche e la collaborazione di Favo, la Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia. Le conclusioni confortano solo a metà: raccontano di una promozione a pieni voti per l'assistenza offerta dal sistema sanitario nazionale, ma pure di una mezza bocciatura per i servizi sociali e le varie forme di tutela, economiche e non, offerte ai pazienti.
Il 77 per cento degli intervistati si è detto contento dei servizi sanitari con cui è entrato a contatto dal momento della diagnosi, il 25,7 per cento li ha giudicati ottimi, un consistente 51,6 per cento buoni. A impressionare in positivo è stata la preparazione e la professionalità di medici e infermieri, la qualità dei servizi e delle strutture, sebbene due pazienti su tre (il 65,6 per cento) abbia voluto rilevare come tale percezione non sia uniforme su tutto il territorio e che esistano disparità territoriali nell'accesso alle cure di ultima generazione.
A bilanciare in negativo questo quadro, ecco i giudizi negativi sui servizi sociali: meno della metà, il 45 per cento circa, li ritiene buoni o ottimi. Due intervistati su 10 (il 21 per cento) non esprime proprio un giudizio perché non li conosce. Non va meglio sul fronte dell'assistenza domiciliare, il 42 per cento del campione interpellato dal Censis la considera insufficiente; peggio per la tutela economica, non adeguata ai costi reali della terapia, nonostante sia ben noto quanto un tumore incide sui bilanci famigliari.


«Una larga maggioranza dei malati e dei loro familiari - ha aggiunto il presidente di Favo Francesco De Lorenzo nel corso della presentazione ufficiale dell'indagine che si è svolta a Roma - ha espresso crescenti preoccupazioni e timori per i possibili ulteriori tagli al budget del servizio sanitario nazionale. La preoccupazione, oltre all'accesso alle nuove terapie, riguarda l'assistenza agli anziani».
Per leggere tutti i dati e le conclusioni della ricerca è possibile consultare il sito www.adaltavoce.info.

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