L'Europa è un guanto al rovescio

L'incapacità di presentarsi unita all'esterno viene assurdamente compensata dalla rigidità dei suoi parametri all'interno

Oggi comincia il semestre europeo a guida italiana e l'Anonimo Europeo invia il seguente messaggio in bottiglia. L'Europa non aderisce ai popoli perché è un guanto indossato a rovescio: è morbido e accogliente all'esterno, ispido e rigido all'interno. È permeabile fuori e impermeabile dentro. L'Europa si veste quando è in casa e si spoglia quando esce; indossa l'elmo (tedesco) e l'uniforme (bancaria) tra le pareti domestiche e invece esce in pigiama e pantofole. Dentro rompe le scatole, fuori rompe le righe. Fiscale con gli indigeni, inerme con gli allogeni.

Che l'Europa sia un guanto indossato a rovescio lo si capisce anche dal nome in codice che usa: si fa chiamare Ue anziché Eu che è il suo prefisso e che in greco indica ciò che è bene e volge al meglio. I simboli a rovescio hanno sempre qualcosa di funesto: la svastica è simbolo di luce ma i nazisti la ruotarono al contrario, in direzione inversa. Simboli e metafora rispecchiano perfettamente la realtà europea.

Uniforme all'interno, dove occorrerebbe riconoscere e valorizzare le differenze, informe all'esterno, cioè incapace di esprimere una politica estera univoca o almeno concorde, di darsi una comune linea strategica, militare e per fronteggiare l'immigrazione, l'importazione, la concorrenza extraeuropea e le forme striscianti di colonizzazione.

L'incapacità di presentarsi unita all'esterno viene assurdamente compensata dalla rigidità dei suoi parametri all'interno. Rovesciate il guanto. E per i popoli mediterranei meno guanti e più ventagli.

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