Meloni: "Le donne sono il cuore pulsante della società"

La politica celebra l'8 marzo (Giornata internazionale della donna). Mattarella: "Non deve esserci il dilemma tra famiglia e professione"

Meloni: "Le donne sono il cuore pulsante della società"
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In occasione della Giornata internazionale della donna oggi, sabato 8 marzo, le più alte cariche dello Stato italiano accendono i riflettori sui diritti delle donne e offrono uno spunto di riflessione in particolare sull’uguaglianza di genere nel lavoro e in famiglia. Ma non solo. Dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, sono tante le personalità politiche a denunciare la discriminazione e la violenza contro le donne.

La premier: "Donne cuore pulsante della società"

Giorgia Meloni affida ai social il suo commento sull'8 marzo. "Coraggiose, instancabili, determinate: le donne sono il cuore pulsante della nostra società. Ogni giorno, con forza, talento e dedizione, costruiscono, innovano e ispirano. Come Governo, il nostro impegno è garantire a ogni donna le opportunità per essere protagonista in ogni settore, senza ostacoli". Così su X la premier Giorgia Meloni in occasione dell'8 marzo. "Continueremo a lavorare per creare le opportunità che permettano a ogni donna di esprimere il proprio potenziale al massimo, senza limiti e senza barriere", aggiunge. Poi, a stretto giro, annuncia i primi grandi risultati dell’esecutivo: "I numeri parlano chiaro: l’occupazione femminile ha raggiunto il livello più alto di sempre, superando i dieci milioni di donne lavoratrici. Un risultato importante, ma sappiamo che molto resta da fare per una parità piena in ogni ambito".

Mattarella: "Mai di fronte a dilemma tra famiglia e professione"

"In un momento delicato per la vita della comunità internazionale, desidero rivolgere, in occasione dell’8 marzo, un saluto e un pensiero di gratitudine a tutte le italiane e a tutte le donne che lavorano in Italia e contribuiscono al benessere nazionale". Lo dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Abbiamo acquisito negli ultimi decenni piena consapevolezza che le politiche per la parità di genere, un diritto sancito dalla nostra Costituzione, non si sono risolte solamente in un vantaggio per le donne, ma hanno apportato benefici, ricchezza, frutti positivi per l’intera collettività. La promozione dei diritti va infatti di pari passo con lo sviluppo civile ed economico delle società. Per questo motivo occorre impegnarsi ancora, con decisione e lungimiranza, per colmare quei divari - culturali, salariali, di istruzione, di sviluppo della carriera - che permangono in alcuni ambiti nazionali", aggiunge. Un grande impegno, secondo Mattarella, "va perseguito per politiche familiari inclusive che favoriscano la libera determinazione: una donna non deve essere mai posta di fronte al dilemma di scegliere tra famiglia e professione".

Fontana: "Omaggio al valore e al talento delle donne"

"Auguri a tutte le donne!", scrive su X il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. "Il mio omaggio alla loro forza, al loro talento e al loro valore. Un pensiero speciale lo rivolgo, soprattutto, alle donne che ogni giorno, con coraggio e determinazione, affrontano difficoltà e grandi sfide".

Boldrini: "Quadro ancora disarmante"

Sul tema è intervenuta con un tono polemico anche la deputata del Pd, Laura Boldrini, descrivendo un quadro che definisce "disarmante". "Quasi 8 milioni di donne, in Italia, non lavorano e più di un terzo perché deve accudire i figli o un familiare anziano o malato. Le occupate sono impiegate in 21 professioni contro le 53 degli uomini, guadagnano fino al 30 per cento meno dei loro colleghi e non fanno carriera. Inoltre, nel nostro Paese il 25 per cento delle coppie è monoreddito maschile contro il 16 per cento di media in Ue. È il quadro disarmante dei dati diffusi da Istat, Inps e Cnel", ha spiegato.

Conte: "Non servono le mimose ma vera parità"

Dello stesso avviso anche l'ex premier Giuseppe Conte: "A tutte le donne che hanno subito violenze, a quelle che sono discriminate sul lavoro o costrette a fare i salti mortali tra impegni familiari e quotidianità, non servono mimose. Serve una vera parità sul lavoro". Lo scrive su X il leader dei 5 stelle. "Sottopagate, sfruttate, disoccupate o inattive perché scoraggiate. Mettiamo un punto alla disoccupazione di genere - sottolinea - ripartendo dalla dignità". "Serve - spiega - una lotta contro la violenza di genere che non sia solo a parole.

Andiamo oltre, combattiamola con i fatti, a partire dal sostenere l'autonomia finanziaria delle donne che denunciano. Serve introdurre l'educazione affettiva e sessuale nelle scuole. Educare al rispetto, all'affettività, alla parità è uno degli strumenti migliori per far fronte alla violenza, al bullismo e al sessismo".

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