Il viale del tramonto della creatività

Ogni azienda vive una fase di esaurimento delle energie. Ecco cosa fare per recuperarle

Nel corso della mia vita ho visto che le grandi realizzazioni, la nascita di una impresa, la sua rapida crescita, l'apertura di un nuovo mercato, l'invenzione di un nuovo metodo di comunicazione, sono sempre avvenute ad opera di un gruppo ristrettissimo di persone, a volte di un uomo solo che ha trascinato gli altri facendo sì che ciascuno desse il meglio di sé. E ho visto che l'energia creativa è sempre massima agli inizi, quando tutti sono più uniti, ma anche liberi di agire, di fare nuove proposte, di indicare nuove strade parlando apertamente fra di loro o direttamente con il capo. E anche di fare critiche, di proporre soluzioni diverse senza paura di offendere o irritare i dirigenti. Così ciascuno ha l'impressione di dare il suo contributo all'impresa, per cui qualsiasi successo viene vissuto come il successo di tutti e la gente esulta per la vittoria.

Col tempo la struttura si irrigidisce. Per rendere più razionale l'impresa, le funzioni e le competenze vengono divise, vengono immessi manager esterni. Al posto dello spontaneo dibattito, vengono programmate riunioni formali. Si tenta di organizzare dall'alto l'invenzione di nuovi prodotti e di nuove strategie senza partire dalla confusa e irrequieta società reale. Il campo visivo si restringe, sfuggono i fenomeni inattesi, i tempi decisionali si allungano, si perdono occasioni preziose. Per questo motivo in Italia molte imprese, quando la spinta propulsiva del fondatore e della «vecchia guardia» si esaurisce, rallentano e vanno in crisi. Purtroppo a questo punto spesso arrivano dei finanzieri che si preoccupano solo di vendere.

L'ideale sarebbe invece che entrassero nuovi capitali, lasciando però al lavoro i manager più creativi della vecchia guardia e aggiungendovi giovani competenti e innovatori. Insieme vedranno nuove possibilità, gemmeranno nuove iniziative.

Non dimentichiamolo, la capacità creativa richiede sempre un gruppo di uomini capaci, con una fede e un grande ideale produttivo. O l'azienda cresce attraverso sempre nuovi innesti di questo genere o è destinata alla stagnazione.

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