Armi, acrobazie del Pd per stare unito ma tanti dem guardano ad Azione e 5s

Franceschini tenta di salvare la segreteria Schlein. "Base riformista" potrebbe votare altre risoluzioni

Armi, acrobazie del Pd per stare unito ma tanti dem guardano ad Azione e 5s
00:00 00:00

Smentisce lui, smentisce lei: la notizia del drammatico scontro telefonico tra Elly Schlein (foto) e il governatore pugliese Michele Emiliano, con lei che accusa: «Tu e Decaro volete colpirmi», è destituita di ogni fondamento, dicono entrambi.

E però la telefonata smentita, amplificata dai giornali locali, dà la misura di quanto la spaccatura drammatica del Pd, nel voto al Parlamento europeo sul piano di difesa europea, abbia terremotato il partito di Schlein. La segretaria è finita in minoranza tra gli eletti dem per la sua posizione, sostanzialmente analoga a quella di Conte e Salvini, contro il primo abbozzo di riarmo. Il pugliese Antonio Decaro, peso massimo nelle preferenze (e per questo temuto da Elly) è stato tra coloro che hanno votato contro l'indicazione della segretaria, perché il piano Ue «è un primo passo ed è giusto avere una difesa a protezione dell'Europa e della democrazia».

Oggi il tema tornerà sul tavolo del Parlamento nazionale, nel dibattito sulle comunicazioni della premier Meloni sul prossimo Consiglio europeo. Ragion per cui ieri, in una lunghissima riunione tra i capigruppo, i delegati della segretaria e rappresentanti dell'ala riformista, ci si è arrovellati per ore ed ore nel tentativo di trovare un compromesso che «salvi la faccia a Elly e anche a chi sta con la Ue e il suo piano di difesa», come spiega un dirigente. Protagonista della mediazione è Dario Franceschini, che da giorni invita Elly a «ricucire» con l'ala riformista interna e anche con il Pse per non ritrovarsi isolata.

Alle 8 di ieri sera ancora non si era riusciti a trovare un accordo definitivo sul testo della risoluzione Pd (documento destinato «non solo a non essere approvato dal Parlamento, ma neppure ad essere letto, salvo rarissime eccezioni, da chi oggi lo voterà», come sottolinea malizioso un parlamentare Pd). La segretaria, del resto, non può permettersi di dire «no» al piano Ue, rispaccando il partito. E i riformisti pro-piano Ue non possono permettersi di dire sì, attirandosi i fulmini del Nazareno. A ora di cena Schlein, in grande agitazione, faceva telefonare dai suoi a tutte le redazioni per assicurare che «nel testo è confermata la linea della segretaria». Il papocchio trovato invita il governo a lavorare per «modificare» il progetto di riarmo, e non a respingerlo, e tanto potrebbe bastare. Ma Schlein teme di passare per sconfitta, e stamattina nella riunione dei gruppi parlamentari si prevede tensione.

Anche perché ci sono le risoluzioni altrui, più chiare, che potrebbero attirare il voto dei parlamentari dem: quelle di Azione e +Europa, chiaramente schierate con il sì alla difesa europea. E quella «pacifista» in salsa trumpiana dei Cinque Stelle e di Avs.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica