Ultimo schiaffo alla legalità: assessore di Roma è un "orgoglioso" occupante abusivo

L'assessore del III Municipio di Roma Luca Blasi, con delega al diritto all'abitare, è un esponente dei centri sociali, nonché occupante abusivo di casa. Lega: "Occupa un immobile Inps"

Foto dal profilo Facebook di Luca Blasi
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Nel Comune di Roma, più precisamente nel III Municipio, c'è un assessore che è orgogliosamente un occupante abusivo di immobili. Per lo più dello Stato. Lui è Luca Blasi, subentrato alla guida dell'assessorato alla Cultura a Christian Raimo, che ha anche la delega al diritto all'abitare. Un paradosso, il "colmo", direbbe qualcuno, eppure nella Capitale a guida Pd sono riusciti anche a fare questo. Blasi è un esponente dei centri sociali, tra quelli che non ha condannato il rogo del manichino di Giorgia Meloni durante le commemorazioni per l'omicidio di Valero Verbano. Ed è anche esponente di Avs, la sigla di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, che riesce sempre a stupire con nomine e candidati improbabili e improponibili. Gli stessi che hanno fatto eleggere Aboubakar Soumahoro alla Camera e Ilaria Salis al parlamento europeo, sono riusciti a mettere un occupante, orgoglioso, in un assessorato di un municipio di Roma.

La storia è nota, certo. Blasi d'altronde è un occupante da 15 anni e non ne ha mai fatto mistero. Ma evitare che questa storia finisca nel dimenticatoio è un dovere, perché non è corretto, sotto nessun punto di vista, rendere accettabile che un rappresentante delle istituzioni rivendichi orgogliosamente di essere all'infuori dell'alveo della legge. E a ricordare che esiste questa situazione anomala, nel fastidio generale della sinistra militante, è stata Simonetta Matone, eletta proprio nel III Municipio di Roma, per la Lega. Una precisazione doverosa da parte dell'onorevole, in nome della battaglia che il governo sta portando avanti per una stretta contro l'illegalità delle occupazioni. "Nella Giunta guidata dal dem Marchionne, l’assessore alla Cultura e al Diritto ad abitare è un occupante abusivo, ‘reo confesso’ di un immobile Inps. Militante dei centri sociali, contrariamente ad Ilaria Salis, ha preferito fare subito outing", ha spiegato nel corso dell'ultima puntata di Quarta Repubblica.

L'esponente del Carroccio ha invitato il sindaco Gualtieri e il presidente del III Municipio a convincerlo alle dimissioni, con la certezza preventiva che questa richiesta di buon senso è lettera morta in partenza. Anche perché, con l'arroganza che contraddistingue la sinistra estrema, quella che Bonelli e Fratoianni costruiscono con i più improbabili candidati, Blasi dai social ha orgogliosamente rivendicato il suo curriculum. "Oggi la Lega si sveglia e scopre che ho occupato quindici anni fa un alloggio abbandonato dall’Inps, una polemica vecchia di oltre un anno riciclata per attaccare chi vive in uno stato di emergenza abitativa", di difende Blasi. In realtà, con lo stipendio lauto che percepisce come assessore, difficilmente lui può essere in emergenza abitativa.

E chi davvero lo è, non ha bisogno che un potenziale appartamento venga occupato da chi può permettersene uno con le proprie forze. "Non l’ho mai nascosto e non me ne vergogno, perché la precarietà non è una colpa e le nostre battaglie le abbiamo condotte sempre alla luce del sole", ha proseguito. Un discorso intriso di ideologia, che da lui, e da quelli come lui, viene posta al di sopra della legge. Le norme e il diritto si rispettano solamene quando, per puro caso, coincidono con l'ideologia, in alternativa ci si sente liberi di violarle e interpretarle a proprio piacimento.

In nome dell'etichetta istituzionale, che al Pd piace tanto invocare quando parta all'attacco della maggioranza, perché Blasi è ancora al suo posto? O meglio, per essere pià precisi, in nome di quel rispetto che invocano solo quando fa a loro comodo, perché Blasi è stato posto alla guida di un assessorato, nonostante dichiaratamente occupante abusivo da 15 anni?

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