In assenza di altri argomenti, la sinistra del nostro Paese continua ad aggrapparsi ideologicamente alle registrazioni dei figli omogenitoriali, omettendo che gran parte di quelli che oggi vengono da loro considerati ostacoli sono stati favoriti proprio dai governi di sinistra che hanno precedeuto l'esecutivo Meloni. La posizione di questo governo è chiara ma l'opposizione non sembra accettare l'idea di non poter imporre il suo pensiero sull'attuale classe dirigente di questo Paese. Tra chi non sembra aver capito che adesso è il centrodestra a guidare l'Italia c'è Chiara Appendino, che quasi ogni giorno va all'attacco del ministro Roccella con argomentazioni che non reggono se portate in una discussione. A replicare all'ex sindaco di Torino, oggi deputato, ci ha pensato la collega di Fratelli d'Italia Augusta Montaruli.
"Sostengo convintamente la posizione di quei sindaci che hanno deciso di andare avanti a testa alta con le registrazioni anagrafiche dei figli di coppie omogenitoriali. Conosco le difficoltà e i rischi che i primi cittadini corrono, essendo stata la prima sindaca in Italia a compiere questo atto", ha detto in una nota l'ex primo cittadino del capoluogo sabaudo, invitando i sindaci alla disobbedienza. Quindi, ha aggiunto: "Davanti all'ondata repressiva che si sta giocando sulla pelle dei cittadini più fragili, i bambini, avessi ancora la fascia tricolore addosso proseguirei senza indugio con le registrazioni". Chiara Appendino scomoda addirittura il concetto di "repressione" nella sua invettiva contro il governo.
Anche per questo motivo Augusta Montaruli ha deciso di intervenire, rimettendo i concetti nel giusto ordine e smentendo quanto dichiarato dall'ex sindaco torinese: "Le accuse al ministro Roccella vanno rispedite al mittente anche perché partono da un falso. Se la prima ad approvare il pasticcio dei registri delle coppie c.d. omogenitoriali fu Chiara Appendino, l'ex sindaco dimentica però che fu il suo stesso governo a bloccarlo". L'esponente di Fratelli d'Italia ha, quindi, evidenziato che "la conseguenza di questo cortocircuito è che ci sono bambini in un limbo a causa delle sue azioni ideologiche, che servivano solo alla propaganda verso il mondo lgbt. All’epoca però non parlava di ondata repressiva anzi se ne guardava bene. Basta ipocrisia".
Difficile che la richiesta di stop alle ipocrisie venga accolta dalla sinistra, considerando che gran parte delle loro battaglie sono ideologiche e si basano su costrutti ipocriti al solo scopo di picconare
il governo Meloni. Questa sinistra non si rende nemmeno conto che le battaglie che decide di cavalcare sono ad appannaggio di pochi, mentre tanti chiedono maggiore attenzione ai veri temi che migliorerebbero questo Paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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