Le scuole italiane che tentano di professare "l'inclusione" a tutti i costi, spesso rischiano di cadere nella trappola dell'esclusione. Il caso della scuola di Pioltello, che per dar seguito al 40% degli alunni ha deliberato la chiusura il prossimo 10 aprile, giorno finale del Ramadan, non è l'unico. A Roma, una scuola dell'infanzia non ha effettuato nessuna delle attività tipiche legate alle celebrazioni di San Giuseppe e, quindi, alla festa del papà, proprio in nome dell'inclusione di tutti gli alunni. Una scelta che ha fatto storcere il naso a molti genitori, che non hanno potuto ricevere il classico lavoretto dei figli, una poesia o un disegno.
Nell'esposto al provveditorato, presentato dalle famiglie dei bambini, si legge che lo scorso 19 marzo, le insegnanti della scuola hanno inviato una comunicazione tramite Whatsapp alle rappresentanti di classe, annunciando che non ci sarebbero stati lavoretti di alcun tipo né per la festa del papà né per la festa della mamma, che cadrà in maggio. Il motivo, si legge nell'esposto, è quello di favorire le coppie "arcobaleno", ossia le famiglie omogenitoriali. I genitori chiariscono senza possibilità di equivoco,nella nota al provveditorato, che "deplorano" questa decisione assunta unilateralmente, sia perché non c'è stata alcuna condivisione con i genitori, sia perché in questo modo sono stati compressi i diritti della stragrande maggioranza dei bambini.
"Spero che venga fatta presto chiarezza. Basta con le follie del politicamente corretto: viva i papà e viva le mamme", ha dichiarato Matteo Salvini in una nota social inerente questo caso. Lega e Fratelli d'Italia si sono già mossi per chiedere un approfondimento al ministero dell'Istruzione e valutare se sia una decisione legittima. La senatrice Cinzia Pellegrino, l'ha definito come un "atto privo di senso e di rispetto. Questo gesto non solo trascura l'importanza di tale festività nel tessuto culturale italiano, ma ignora anche la volontà e le emozioni di bambini e famiglie". Angelo Valeriani, segretario Lega di Roma e provincia, e Maurizio Politi, vice coordinatore Lega di Roma Capitale, definiscono la scelta dell'istituto come "frutto di esclusivo furore ideologico e voglia di farsi pubblicità sulla pelle dei bambini".
La senatrice di Fratelli d'Italia, Lavinia Menunni, commentando il fatto, ha sottolineato che questa decisione attinge dalla stessa ideologia che "non vuole si parli della maternità, dei ruoli, o che si faccia un presepe a scuola, nostra antica e bella tradizione". Davanti a questo caso e a quello di Pioltello, conclude la senatrice, il ministro Giuseppe Valditara dovrebbe intervenire "per evitare che singole istituzioni scolastiche possano prendere decisioni lontane dal comune sentire più profondo del nostro popolo".
Per tale ragione la senatrice ha annunciato la presentazione di un disegno di legge per la tutela della festa della mamma e del papà, per la "difesa di quei valori che non sono e non saranno mai negoziabili".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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