L'ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, indagato per truffa a danno dello Stato e appropriazione indebita, ha detto ai pm di Milano che sulle spese più importanti e significative della famiglia Bossi, pagate con i soldi del movimento politico, lui informava direttamente il Senatùr. La procura di Milano, com'è noto, sta indagando sui rimborsi elettorali del Carroccio. Altro capitolo scottante, gli investimenti fatti per conto del partito (tra cui quello, contestatissimo dalla base del partito, in Tanzania): l’ex tesoriere ha riferito ai pm che aveva "carta bianca" da parte dei vertici della Lega, che sapevano che lui voleva diversificare gli investimenti. Si fidavano di lui e, proprio per questo, come ha spiegato ai pm, aveva una certa libertà di azione nelle singole operazioni.
Quando venivano usati i fondi del partito per le spese della famiglia Bossi, invece, Belsito informava il Senatùr. Ma solo se gli importi erano consistenti. L’ex tesoriere, comunque, non sarebbe entrato nel merito delle singole operazioni.
Dopo Belsito, interrogato ieri per quasi cinque ore, il magistrato di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo interroga oggi Nadia Dagrada, segretaria amministrativa del Carroccio, sentita come persona informata sui fatti. Lombardo sentirà anche il pentito di ’ndrangheta Luigi Bonaventura. Belsito a Reggio Calabria è indagato per riciclaggio con l’aggravante di aver favorito la cosca dei De Stefano.
Salvini: Bossi non si occupava di soldi
"Conosco Bossi da vent’anni, non si è mai occupato di soldi, nessuno di noi se n’è mai occupato: il tesoriere faceva il tesoriere, il ministro degli Interno arrestava i delinquenti e il ministro delle Riforme cercava di fare il federalismo". Così l’europarlamentare della Lega Nord, Matteo Salvini, a margine di un incontro elettorale a Genova ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se Bossi sapeva come venivano utilizzati i soldi del Carroccio.
"Fessi noi che abbiamo dato fiducia alla persona sbagliata" ha concluso riferendosi a Belsito.Stiffoni si autosospende
Piergiorgio Stiffoni ha rassegnato le dimissioni da amministratore del Gruppo della Lega al Senato e di essersi auto sospeso dal movimento e dal gruppo al fine di non danneggiare l’immagine del Carroccio.
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