Se l'Anm ha immediatamente protestato contro la fresca riforma costituzionale della giustizia che ha introdotto (tra i vari elementi) la separazione delle carriere - con il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, che ha convocato "in via d'urgenza" la Giunta esecutiva centrale proprio per discutere dell'argomento - di ben diversa opinione è la posizione dell'Unione delle Camere Penali Italiane. Il governo presieduto da Giorgia Meloni ha approvato il provvedimento che revisionerà l'articolo 87 della Costituzione e l'intero Titolo IV della stessa Carta tramite complessivamente di otto articoli e l'associazione che riunisce oltre 10mila avvocati penalisti esprime tutta la propria soddisfazione per la nuova norma.
Il testo scritto dall'esecutivo, ad una prima lettura, appare "conforme alle attese" in quanto "segue le fondamentali linee della nostra proposta di riforma costituzionale di iniziativa popolare del 2017". A parlare così è Francesco Petrelli, presidente dell'Unione delle Camere Penali Italiane. Allo stesso tempo, l'avvocato del foro di Roma auspica che il governo di centrodestra riesca ad attuare definitivamente presto la separazione delle carriere, approvata oggi in Consiglio dei ministri. In ogni caso, Petrelli aggiunge che l'associazione che lui rappresenta ha sempre ritenuto "perfettibile la riforma costituzionale delle carriere" visto che gli avvocati sono "consapevoli della rilevanza di tale intervento".
Per questi motivi, adesso si tratta di "valutare attentamente questo nuovo disegno", osserva il legale. Del resto due consigli presieduti personalmente "dal Presidente della Repubblica sono garanzia di effettiva separazione e al tempo stesso di assoluta autonomia e indipendenza interna ed esterna di Pubblici Ministeri e Giudici". Nella conclusione del suo intervento Petrelli desidera augurarsi, inoltre, che il governo, una volta assunta la responsabilità di questo nuovo testo, "sappia coerentemente portare a compimento una riforma che l'avvocatura penale ha sempre ritenuto fondamentale" in modo tale da potere "garantire ai cittadini un giudice terzo, in attuazione del giusto processo voluto dalla nostra Costituzione".
Moderatamente soddisfatto si dice anche Gian Domenico Caiazza, predecessore di Petrelli come presidente dell'Unione delle Camere Penali Italiane e attualmente capolista al Centro per Stati Uniti d'Europa alle elezioni dell'8 e 9 giugno. Il ddl sulla separazione delle carriere, "finalmente licenziato, è nella sostanza quasi del tutto sovrapponibile alla proposta di legge di iniziativa popolare dei penalisti italiani, depositata in Parlamento sin dal primo giorno di questa legislatura con il sostegno di Forza Italia, Lega, Italia Viva e Azione".
Caiazza, tuttavia, non apprezza l'ordine di priorità indicata dalla premier Meloni: ovvero "prima la riforma del premierato e quella dell'autonomia differenziata, poi quella sulla separazione delle carriere". È quindi sulla chiara ed esplicita programmazione dei tempi della riforma "che sapremo valutare la reale volontà di realizzare questa epocale riforma".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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