"Riforma necessaria e storica". Meloni esulta per il ddl sulla giustizia

Il provvedimento appena approvato dal governo in Consiglio dei ministri è considerato fondamentale sia dalla premier sia dal ministro Nordio, che sottolinea: "La separazione delle carriere attua il principio accusatorio ideato 35 anni fa"

"Riforma necessaria e storica". Meloni esulta per il ddl sulla giustizia
00:00 00:00

Giorgia Meloni è estremamente soddisfatta per il disegno di legge costituzionale appena licenziato dal governo che riforma la giustizia, in particolar modo sulla separazione delle carriere dei magistrati. Il presidente del Consiglio, subito dopo il Cdm lampo, ha descritto la nuova norma come "giusta, necessaria, storica". E che si aggiunge alle altre riforme "che questo governo ha già varato, come la riforma del fisco e la riforma istituzionale". La premier, nel videomessaggio postato sui social, annuncia allo stesso tempo che l'esecutivo di centrodestra proseguirà in questa direzione "perché in questa Nazione le cose che non funzionano bene vanno cambiate. E più cercheremo di cambiarle più le forze della conservazione si muoveranno contro di noi".

Nella giornata odierna, quindi, il governo italiano "ha rispettato un altro impegno preso con gli italiani". Nel programma della coalizione che ha vinto le elezioni politiche nel settembre 2022 c'era scritto che "avremmo riformato la giustizia" e adesso la riunione dei ministri ha approvato un ddl che modificherà la Costituzione per "avere finalmente una giustizia più equa ed efficiente". Meloni sottolinea come in molti abbiano detto e scritto in questi mesi che la maggioranza non avrebbe mai avuto "il coraggio di presentare questa riforma, attesa da decenni: evidentemente ancora non conoscono la nostra determinazione". Perché quando è giusto fare qualcosa "nell'interesse dell'Italia e degli italiani noi semplicemente la facciamo. Ma certo varare questa riforma, dopo 30 anni che se ne parla, è un risultato epocale". Il capo del governo ora si aspetta che il Parlamento approvi la riforma "il prima possibile" per riuscire a ridare "piena fiducia agli italiani nella magistratura, assicurando i principi di indipendenza e parità tra accusa e difesa".

Nordio: "Provvedimento epocale sulla giustizia"

Di "provvedimento epocale" parla il ministro della Giustizia, Carlo Nordio: "La separazione delle carriere è una tesi che sostengo da 25 anni: attua il principio fondamentale del processo accusatorio voluto da Vassalli, mutuato dall'ordinamento anglosassone", dichiara il Guardasigilli nel corso della conferenza stampa tenuto dopo il Consiglio dei ministri. Il secondo punto della riforma è la "composizione ed elezione del Consiglio superiore della magistratura", ha spiegato Nordio. Questo organo di autogoverno della magistratura in questi ultimi anni, "non solo a detta mia o altri esponenti della maggioranza, ma di moltissimi magistrati, non ha dato buona prova di sé e scandali come quelli di Palamara o di altri hanno eccitato le varie proteste" che non hanno portato a "rimedi a quelli della degenerazione correntizia".

Ecco perché è più che necessario "interrompere questo legame" che "ha portato a tutta una serie di anomalie è stato il nostro compito principale, attraverso il sorteggio", ha aggiunto. La magistratura costituisce (e rimane) un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere: non solo governo e Parlamento, ma anche "dalle pressioni dell'associazione alla quale partecipano". Essa è composta dalla magistratura "della carriera giudicante e da quella della carriera requirente", ha proseguito Nordio leggendo l'incipit del provvedimento sulla giustizia approvato in Cdm. "Abbiamo dato rilevanza costituzionale anche al fatto che la magistratura requirente è, deve essere e resterà indipendente da qualsiasi interferenza del potere esecutivo, da qualsiasi pressione di altri organismi – ha sottolineato il ministro – gode e godrà delle stesse garanzie di indipendenza della magistratura giudicante".

Ed è per questo motivo che è stato per questo introdotto il sistema a "sorteggio tra persone altamente qualificate". La composizione del Csm mantiene una maggioranza di magistrati "che però vengono sorteggiati tra magistrati valutati varie volte, che hanno presunzione assoluta di competenza, onestà e preparazione", ha proseguito Nordio. Il nuovo sistema "non può fallire perché non posso pensare che vengono sorteggiate persone inette o incapaci perchP il canestro dal quale vengono estratte è altamente qualificato". Il ddl poggia quindi su una ragione tecnica ma anche politica, infatti "non si tratta di ottemperanza politica di un elettorato che ci ha dato un mandato della riforma - ha concluso Nordio - ma di una ragione tecnica, strutturale e dogmatica giuridica, perché il processo accusatorio non può reggersi sulle fondamenta di una Costituzione scritta quando era vigente il processo inquisitorio".

Forza Italia: "Riforma dedicata a Berlusconi"

"Questo governo ha mantenuto una grande promessa: la riforma della giustizia è realtà. Un percorso che parte dalle idee e dai valori che il presidente Berlusconi ha sempre voluto trasmettere per garantire ai cittadini una giustizia giusta, una maggiore tutela e l’importanza del giudice terzo al di sopra delle parti". Così in una nota Patrizia Marrocco, deputata di Forza Italia. "Ogni imputato vedrà garantite accusa e difesa sullo stesso piano.

Una grande promessa mantenuta dal governo di centrodestra, una grande vittoria di Forza Italia - prosegue la parlamentare forzista - che da sempre rivendica la separazione delle carriere e un Csm libero da condizionamenti ed ingerenze politici come principi cardine per una giustizia basata sui valori fondanti della democrazia. Una grande affermazione delle idee lungimiranti del presidente Berlusconi, una grande conquista per tutti i cittadini".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica