Come Don Camillo e Peppone. Beppe Grillo, galvanizzato dal successo di Parma e dai sondaggi che lo danno prossimo al 20 per cento dei consensi, vuole prendersi anche un pezzo di Sardegna. Il 10 e l'11 giugno si vota in 64 comuni dell'isola. E Grillo c'è. Non per le solite vacanze in Costa Smeralda, ma per l'ultima tanche della campagna elettorale a Cinque Stelle. Lo show va in onda ad Alghero: il nonpiùcomico è sul palco accompagnato da un gruppo musicale. Urla, sbraita e se la prende con tutti. Come al solito. Non risparmia attacchi a nessuno, compresi il Papa e la Chiesa. "Ho visto il Papa a Milano davanti a una mezza piazza, c'è più gente qua stasera", inizia così lo spettacolo-comizio e prosegue su questo tono. Un attacco alla politica e uno alla Chiesa. Tutto urlato nel microfono con la consueta enfasi e sparato dagli altoparlanti. Poi, per un attimo, Alghero diventa Brescello.
Mentre in piazza va in scena la liturgia profana del guru a Cinque Stelle, nella Chiesa adiacente alla piazza si celebra il secolare rito della Santa Messa. Don Tonino Manca, il parroco, presiede la funzione. Mentre manca ripete i salmi Grillo bercia nel microfono. Il religioso, spazientito dal fracasso che interrompe la funzione, molla i fedeli in Chiesa e, in tonaca bianca, si precipita sul palco del M5S. Per ingaggiare una singolarissima tenzone. Roba strappata dalle pagine di Giovannino Guareschi. Pura letteratura. "Io non sono contro di te - ha detto il parroco - ma tu parli di libertà ma non la rispetti. Ti ricordi? ci siamo conosciuti al Rock Café". Grillo la butta in ridere: "Sì, lui spacciava". Il pubblico ride.
Poi finisce il parroco porge l'altra guancia e la disputa si conclude con un abbraccio pacificatore. Non ho nemmeno sentito le dichiarazioni di Grillo sul Papa - spiegherà poi il religioso -, ma le sue urla e la musica disturbavano i fedeli e la funzione. Il grande Guareschi è sempre attuale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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