Berlusconi conferma la linea di Villa Gernetto: "Nessun passo indietro"

Il Cav attento alla strategia economica del governo dei tecnici: "Monti accetti le nostre richieste di modifica alla legge di stabilità"

La linea è quella che Silvio Berlusconi ha dato alla conferenza stampa di Villa Gernetto. La campagna elettorale in vista del voto nel 2013 dipenderà, infatti, dalla capacità del governo Monti di recepire le modifiche chieste dal Pdl alla legge di stabilità. Insomma, il Cavaliere punterà tutto sulla politica economica intrapresa dal premier Mario Monti e sulle riforme che il centrodestra dovrà mettere in campo per riformare il Paese e farlo uscire dalla crisi economica.

Eppure alcuni quotidiani hanno parlato di una contraddizione tra il discorso di Berlusconi fatto a Villa Gernetto lo scorso 27 ottobre e le successive dichiarazioni rilasciate a Bruno Vespa. Una ricostruzione che l'fficio stampa di Palazzo Grazioli ha smentito categoricamente: "Quando Berlusconi dice che non farà campagna elettorale contro Monti, intende giustamente non personalizzare, come mai ha fatto in passato, la prossima scadenza elettorale, ma porre all’attenzione degli elettori tutta quanta la strategia economica del governo dei tecnici". Infatti, alla domanda di Vespa sull’eventualità di staccare o meno la spina al governo tecnico, Berlusconi ha ribadito la sua linea: "Dipenderà dall’accettazione o meno da parte del governo delle nostre richieste di modifica alla legge di stabilità". Quindi, spiegano a Palazzo Grazioli, Berlusconi procede sulla stessa linea di quanto aveva detto sia a Villa Gernetto sia ne giorni ancora precedenti, durante la presentazione del libro dell'ex ministro Renato Brunetta: "Siamo dentro una spirale recessiva. Dobbiamo assolutamente uscirne al più presto, invertendo la nostra politica economica".

"Dov’è il dietrofront? Dov’è la marcia indietro di cui parlano in maniera del tutto strumentale alcuni quotidiani?", si chiede lo staff del Cavaliere. D'altra parte, nelle ultime ore, lo stesso Berlusconi non ha mancato certo di denunciare "l’austerità imposta dall’Unione europea, a noi come ad altri paesi, su pressione di una Germania che svolge un ruolo da Paese egemone". Per di più l'ex presidente del Consiglio, proprio come a Villa Gernetto, ha definito questa egemonia come "egoista" e ha aggiunto che l’economia è stata messa "in una spirale recessiva e senza fine".

"Ci chiediamo ancora una volta - concludono a Palazzo Grazioli - perché siano stati trascurati questi aspetti fondamentali dell’intervista per vendere al contrario quel ’non faremo una campagna elettorale contro Montì che non è candidato al governo".

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