Da parte del Pdl c’è un "appoggio convinto" al governo, anche se Silvio Berlusconi torna a porre al centro del dibattito politico le misure per far uscire il Paese dalla recessione: "Gli italiani attendono l'esecutivo alla prova del nove sul rilancio dell’economia". E, ai microfoni della Telafonata su Canale 5, il Cavaliere ripropone quello "choc positivo" che bisogna dare all’economia. E questo vuol dire: abolizione dell'Imu sulla prima casa, annullamento dell'aumento dell'aliquota Iva dal 21 al 22%, riforma di Equitalia e detassazione delle assunzioni dei giovani.
"Lo dico sempre: parliamo dei problemi veri, come le tasse e la necessaria ripresa dell’economia e del lavoro. Gli italiani non mangiano pane e legge elettorale". Intervistato da Maurizio Belpietro, il leader del Pdl ha duramente criticato le forze politiche che, in questi giorni, si stanno dividendo sulla riforma della legge elettorale. Per il Cavaliere "l’importante è che ci sia una legge in vigore nel caso si dovesse tornare a votare. Poi facciamo le vere riforme istituzionali che servono al Paese e si faranno con un tempo adeguato". Il punto di partenza, come già annunciato in campagna elettorale, deve essere appunto il risanamento dell'economia attraverso un "decreto choc" che ponga le basi per far ripartire il Paese. Da questo l'esecutivo deve partire. E su questo Berlusconi assicura il pieno appoggio da parte del Pdl smentendo categoricamente le indiscrrizione su divisioni interne. "Non ci sono né falchi né colombe, come sostengono sbagliando i giornali - ha assicurato l'ex presidente del Consiglio - sosteniamo il governo con convinzione spingendo sui nostri obiettivi e ciascuno fa benissimo la sua parte, ministri e parlamentari: c’è un grande gioco di squadra". Alle forze politiche che tirano il freno a mano sul piano economico stilato dal centrodestra, Berlusconi ha fatto presente che con le risorse esistenti è assolutamente possibile sia abolire l’Imu sulla prima casa sia evitare l’aumento dell’aliquota Iva. Poi, ci sono altre misure, come le riforme di Equitalia e delle autorizzazioni burocratiche che devono essere trasfromate in controlli successivi alla realizzione delle opere, che sono a costo zero e, quindi, possono essere realizzate sin da subito.
"È naturale che un grande movimento di opinione come il Pdl sia più forte quando è in campo il voto politico e soprattutto quando è in campo il suo leader", ha insistito Berlusconi facendo presente che al livello nazionale i sondaggi danno il Pdl in crescita costante e di circa 5-6 punti sopra alla coalizione di centrosinistra. Sul risultato alle elezioni amministrative, infatti, ha sicuramente pesato il non forte impegno in prima persona dell’ex premier. "Io non ho partecipato continuativamente alla campagna elettorale facendo solo qualche apparizione - ha fatto presente il Cavaliere - ma anche tra il 2011 e il 2012 nei 18 mesi in cui avevo scelto di farmi un po' indietro i sondaggi del Pdl si erano dimezzati". Poi la campagna elettorale ha dimostrato che l'elettorato del centrodestra è forte ed è legato al leader e ai temi economici sulla oppressione del fisco e sulla lotta all'oppressione burocratica e all’oppressione giudiziaria. "Bisogna pretendere che l’Europa scelga una politica espansiva e abbandoni la politica di sola austerità che ha portato alla recessione - ha continuato il leader del Pdl - per questo ho detto più volte che bisogna dotare la Bce di poteri per stampare moneta e bisogna andare in Europa e imporsi su questo tema".
Sempre commentando i risultati delle elezioni amministrative, Berlusconi ha commentato il flop incassato da Beppe Grillo spiegando il fenomeno legato al Movimento 5 Stelle è destinato a "sgonfiarsi".
Secondo il Cavaliere, il calo di voti per il M5S garantisce la prosecuzione della legislatura: "Era naturale che tanti italiani, stanchi della vecchia politica cercassero uno sfogo, ma hanno visto in televisione il burattinaio Grillo e i suoi burattini, è chiaro che quegli elettori ci stiano ripensando".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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