Berlusconi: "Monti non capisce nulla di economia"

Il Cav su Grillo: "Pericoloso per la democrazia". Su Finmeccanica: "La tangente è un fenomeno che esiste se si va trattare nei Paesi del 3° mondo". Critiche dell'Anm

Berlusconi: "Monti non capisce nulla di economia"

"Vera e pura mascalzonata". Silvio Berlusconi ribatte con queste parole alle accuse del Prof in merito alle promesse elettorali del Pdl. "Monti capisce pochissimo di economia, ci ha portato in una recessione terribile con tre milioni di disoccupati, è un professorino, ha guardato l’economia dal buco della serratura. Lo volevo perché mi portava Casini, il mio sogno è sempre stato riunire i moderati, lui faceva il capo della coalizione e non importava molto perché io facevo il leader del Pdl", ha spiegato il Cavaliere ospiete di Agorà su RaiTre. Il leader del Pdl ha poi rincarato la dose alla videochat de La Stampa: "L’Imu è demenziale come imposta. Gli appartamenti ora valgono il 25% di meno, ha bloccato le vendite, si è fermata l’industria della costruzione. Monti applicando la politica dell’austerità ha messo più tasse e ha fatto riforme sbagliate come quella del lavoro. È da bocciare totalmente".

"Io il più autorevole ai tavoli europei"

Per quanto riguarda i suoi rapporti con i leader internazionali e la paura che, a detta dei suoi detrattori, avrebbero le cancellerie internazionali in caso di un suo ritorno al governo, il leader del Pdl risponde così: "Io al tavolo dei capi di Stato e di governo ero il più autorevole, ero amico con tutti, ho la capacità di rispettare gli altri, di stimare e farmi stimare. Sono amico dei più grandi leader del Mondo, da Putin a Bush, Putin è il migliore del mondo, è una persona bravissima e gli voglio bene come a un fratello".

L'imbroglio dello spread

Berlusconi è tornato poi a spiegare la fine del suo governo. "L’Italia aveva i conti in ordine, è stata una grande mascalzonata dire che era sull’orlo del baratro. Lo spread è stato un grande inganno, non esisteva, i giornali si interessano di cose inutili, il dato importante è l’interesse che paga il Tesoro. Noi non abbiamo assolutamente fallito come governo, avevamo presentato sei punti, li abbiamo realizzati integralmente tutti anche se il governo è durato un anno e mezzo di meno: ci fu un grande imbroglio con la vicenda dello spread che non era nulla", ha tuonato il Cav. Che poi ha bacchettato ancora una volta l'esecutivo Monti che "ha peggiorato tutti gli indicatori economici. I conti erano in ordine quando andammo via".

"Grillo è pericoloso"

Per quanto riguarda Beppe Grillo, il Cavaliere ha un'idea chiara: "È un fatto pericoloso nella nostra democrazia, ha raccolto gli italiani disgustati, sono molto preoccupato, è un movimento di antipolitica e protesta e non propone nulla di costruttivo. Più dell’80% dei candidati vengono dall’estrema sinistra, dai centri sociali e dai no Tav. Se avrà seguito forte in Parlamento avremo persone di estrema sinistra".

"Fini, un traditore"

Infine, alla domanda se qualcuno possa metterlo in difficoltà, Berlusconi ha risposto: "La vedo difficile. L’unico che mi ha messo in difficoltà è stato il signor Fini con il suo tradimento, un traditore degli elettori e i traditori mettono in difficoltà chiunque. Lui voleva fare il presidente incaricato di formare il nuovo governo".

Inchieste su Finmeccanica per aiutare il Pd

Su Mps, "Bersani non tiene vergogna perche lui è andato dal governatore di Bankitalia per chiedere l’approvazione dell’acquisto di Bnl da Unipol. Bersani era già protagonista del vecchio Pci e chi ha in lista con lui ci sono funzionari del vecchio Pci", ha detto Berlusconi. Che poi ha commentato le inchieste su Finmeccanica: "Tutte queste cose che emergono sull’Eni, Finmeccanica, ma anche le cose contro Fitto sono cose per sviare l’attenzione dal macroscopico scandalo di Mps, preceduto dallo scandalo della Banca del Salento in cui è coinvolto anche un partito che è in gara alle elezioni. Il Pci e tutti i partiti che ne sono derivati hanno sempre avuto in uso mettere uomini ai vertici a cui dettare ordini e chiedere loro di versare una parte dei loro emolumenti al partito che usa quei soldi per aumentare il proprio consenso. Spero che gli italiani non si meraviglino da sepolcri imbiancati. Orsi è un ottimo amministratore delegato il migliore in quel periodo ed è andato ad occupare un posto nell’azienda più importate. La tangente è un fenomeno che esiste, non si possono negare le situazioni di necessità se si va trattare nei Paesi del terzo mondo o con qualche regime. L’India è un paese fuori dalla sfera occidentale, sono moralismi assurdi, così non si fa l’imprenditore".

Scoppia la polemica

La replica dell'Anm non si è fatta attendere: "Sono inaccettabili le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sulle tangenti", ha detto il presidente Rodolfo Sabelli, che ha ricordato come la corruzione internazionale "non è una condotta eticamente censurabile, ma un reato", che va perseguito.

Critiche anche dal Pd: "Da parte nostra, non accettiamo lo sdoganamento di mazzette e corruzione, che nel lessico berlusconiano diventano commissioni. I tanti imprenditori onesti e le nuove generazioni meritano ben altro", ha detto Donatella Ferranti, capogruppo del Pd in commissione Giustizia della Camera. "Siamo senza parole.

Di fronte alla situazione gravissima di un colosso della nostra industria come Finmeccanica, Berlusconi che fa? L’apologia della tangente, che non sarebbe reato ma una commissione estera", ha aggiunto Anna Finocchiaro, mentre Pier Luigi Bersani tuona: "Basta con le tangenti e basta con Berlusconi". Per Antonio Di Pietro invece "è come dire che, siccome ci sono tanti delinquenti in giro, anche noi dobbiamo comportarci da criminali per poter competere".

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