Eccoli i nuovi documenti che arrivano dagli Usa e che scagionano Silvio Berlusconi dalle accuse di evasione fiscale a cui è stato condannato nel caso Mediaset. Carte grazie alle quali il Cavaliere chiederà alla corte d'appello di Brescia la revisione del processo e al Senato un rinvio del voto. "È una vicenda che ha altri protagonisti che sono indicati in modo chiaro", ha affermato questa mattina, riferendosi a fatti e testimoni mai chiamati a deporre dai giudici italiani.
Dodici nuovi testimoni per riaprire il processo
Si tratta di dodici persone, di cui sette mai considerate nel processo e altre che il tribunale non aveva voluto ascoltare. Durante la conferenza stampa nella sede di Forza Italia, snocciola i nomi uno per uno, racconta le storie e legge i passaggi chiave delle testimonianze che dimostrano come non possa aver evaso le tasse per i diritti tv. In particolare una testimone, l’ex ad del gruppo Agrama, nega che Berlusconi abbia preso soldi dall'intermediatore e addirittura era choccata dalla notizia della sua condanna. "Io credo che questa testimonianza, come le altre 11, smentiscano alla base quello che ha deciso il collegio feriale della Cassazione per quanto riguarda la mia condanna", ha aggiunto il Cavaliere.
L'attacco del Quirinale e il voto in Senato
All'indomani dell'attacco del Quirinale che nega la grazia a Berlusconi e invita Forza Italia ad abbassare i toni, il Cavaliere è tornato a ribadire che il voto sulla decadenza è un golpe. "Io non vedo come si possa chiamare in modo diverso se non colpo di stato", ha detto questa mattina a Radio Uno Rai, "Un colpo di Stato che parte da una sentenza politica criminale per eliminare il leader del centrodestra e spianare la strada alla sinistra".
Intanto l'iter sulla sua decadenza va avanti. Mercoledì il Senato voterà sulla questione e Forza Italia scenderà in piazza in difesa del suo leader. Tra i manifestanti, però, non ci saranno gli esponenti di Nuovo centrodestra. "Vedremo cosa faranno, poi tutti saranno liberi di giudicare il loro comportamento...", ha detto Berlusconi in radio. Poi, riferendosi a Guglielmo Epifani che ieri ha annunciato ufficialmente il voto favorevole del Partito democratico alla decadenza, ha aggiunto: "Si dovrà vergognare finché campa per un atto indegno che grida vendetta davanti a Dio e agli uomini". E durante la conferenza stampa ha aggiunto: "Osservo che il 27 verrà votata la decadenza del senatore Silvio Berlusconi. Una cosa senza giustificazioni che rappresenta il fatto di aver buttato all’aria il Regolamento del Senato. Quello deciso dal Senato viola il
principio della non retroattività della legge, oltre all’art.25 della Costituzione e all’art.7 della Convenzione europea".
La nota della Procura di Milano
Dominique Appleby sapeva dell’inchiesta sul caso Mediaset a carico di Silvio Berlusconi già dal 2007, come dimostrerebbe un carteggio tra la procura
di Milano e la magistratura svizzera in relazione ad una rogatoria, diversamente da quanto contenuto nell’affidavit letto oggi dal Cavaliere dove si afferma che Appleby aveva saputo dell’ inchiesta solo lo scorso giugno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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