Il Partito democratico ha approvato le deroghe a 10 parlamentari, che così potranno candidarsi alla prossima legislatura nonostante abbiano già esercitato più di tre mandati. Tra di loro c'è anche un vero e proprio "dinosauro" della sinistra italiana: Rosy Bindi, alla Camera da ben cinque legislature. La stessa che nel 1994, quando in piena Tangentopoli il rinnovamento dei partiti era già un tema caldo, si scagliava contro i "vecchi" della politica.
"Il limite delle tre legislature deve valere per tutti, anche per De Mita. Ci vuole una regola certa per selezionare le candidature. È quello che stanno chiedendo tutti i coordinatori regionali e che io sto applicando nel Veneto". L'allora parlamentare europea del Ppi era una "Renzi ante litteram", una paladina della rottamazione che metteva in pratica quello che predicava: "Il limite delle legislature vale anche per Carlo Fracanzani che di legislature ne ha sette. Lo ringrazio per il contributo che ha dato al partito. Adesso, però, gli chiedo un atto di generosità. La gente ci chiede un forte rinnovamento e mi dice: per carità, non candidate sempre le stesse facce". Che una volta entrata a Montecitorio non si sisa accorta che sono passati ben 18 anni?
Chi non vuol sentir parlare di "solite facce", però, è Pier Luigi Bersani, che non accetta critiche e difende a spada tratta il presidente del suo partito: "Il nostro statuto parla di un 10% di deroghe a chi ha più di tre mandati e ieri si è discusso di qualcosa che non è neanche il 3%. Siamo gli unici in Italia e in Europa con il meccanismo di deroghe più stringente. Per favore, non chiedetecelo più e andate da qualcun altro. Si è superato il segno", sbotta.
Il segretario Pd, poi, difende anche la scelta del suo partito di fare le primarie sia per la scelta del leader che per quella dei candidati al Parlamento. Una partecipazione dal basso e aperta a tutti i cittadini che Bersani rivendica con forza: "Siamo gli unici a fare una cosa che non si è mai fatta, né in Italia, né in Europa. Gradiremmo essere seguiti con un po' di simpatia, visto che stiamo facendo democrazia.
Si chiedesse agli altri cosa intendono fare, visto che il Parlamento è un’istituzione di tutti". E non solo: le nuove regole decide dalla direzione di ieri portano anche "tante novità, quella che mi piace di più è la certezza di un numero di donne in Parlamento, che non c’è mai stato in un gruppo politico".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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