Pierluigi Bersani, segretario del Pd, torna in un'intervista a Sky Tg24 a ribadire il suo no a un'altra legislatura guidata da un governo targato Mario Monti.
Una sua possibile discesa in campo? Che la cosa si avveri o meno, la posizione di Bersani è chiara: "L’unica cosa di principio è che non credo che faccia bene all’Italia costruire formazioni politiche attorno alle persone". Una lista guidata dall'attuale premier al leader del Pd non piacerebbe troppo. Ma il suo no è più articolato. "Io ho detto che il mio nome sul simbolo non lo metterò mai". E dunque il problema non è soltanto un no a Monti, ma un richiamo più generale: "Le formazioni politiche devono avere una loro dialettica".
Aspettando che da Monti arrivo una decisione inequivocabile, che rompa definitivamente gli indugi, dichiarando una discesa in campo o un "basta così", Bersani ricorda che "c'è un campo sterminato di riforme da fare". E se alla fine il presidente del Consiglio decidesse di rimanere in campo, in una contesa che - dice Bersani - "non avremmo immaginato", il Pd non avrebbe "nessuna difficoltà o problema particolare".
Non c'è dunque timore nei confronti di un nuovo centro montiano. Anzi, il segretario fa "gli auguri a tutti perché sono uno sportivo". E ne approfitta per ribadire che Matteo Renzi, suo ex sfidante alle primarie di coalizione sarà una risorsa importante. "Immagino che Renzi vorrà e dovrà essere un protagonista del Pd, aggiungendo forza alla nostra forza".
A Bersani non preoccupa neppure un confronto in tv
con Silvio Berlusconi, ipotesi che questa mattina ha avanzato proprio il Cavaliere. Il segretario del Pd è convinto: "Non vincerà" e "non è più il tempo delle favole e che circolino ancora messaggi favolistici non è una bella cosa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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