Bersani pensa di aver già vinto.O almeno si sforza di ostentare ottimismo parlando a un gruppo di giovani che quest'anno voteranno per la prima volta."La vinceremo questa battaglia - dice con sicurezza - non perché abbiamo la vittoria in tasca, l’avversario c’è e rialzerà la testa,ma perché mobiliteremo tutte le nostre forze, in tutto il paese, che sono in grado di battere la destra. Per questo vinceremo". Poi entra nel vivo della polemica, sul presunto inciucio tra lui e Monti: "Stiamo assistendo a una campagna elettorale fuori dai binari, non mi piace, noi non ci staremo in una campagna fatta di politicismi e cabaret. Sono abbastanza stanco di dover essere registrato: io, Monti, la desistenza, il Senato, la Camera. Sono allibito che ci sia questo cabaret, questo inseguimento di qualsiasi affermazione per avere un titolo davanti o a un Paese che ha bisogno di essere ricostruito: noi parleremo testardamente dell’Italia e degli italiani".
Poi una frecciata ai propri avversari: in questa sfida per il governo "ci abbiamo messo del coraggio, del coraggio di uscire da 20 anni di spot, inganno, di leggerezza insostenibile e anche di deriva morale". Il riferimento, implicito, è al centrodestra e a Berlusconi (anche se non lo cita direttamente)."Oggi avviamo la riscossa civica morale ed economica del Paese, deve tornare l’idea che la buona politica sia possibile. Noi diciamo no ad ogni qualunquismo che porta a posizioni fascistoidi per le quali non c’è destra e sinistra". Poi Bersani parla anche dell'onestà, sventolandola come un marchio di fabbrica per il proprio partito: "La semplice onestà è una virtù privata, ma un bene pubblico. È un valore politico l’onestà".
La Lega e il Pdl ovviamente sono i suoi bersagli preferiti: dovrebbero fare una riflessione sugli errori compiuti negli anni al governo e invece "sono tornati e hanno il coraggio di alzare la voce. Ci hanno portato fin lì e adesso la destra parla come se niente fosse. È incredibile. Vuoi darmi una volta la soddisfazione - dice con ironia - di vedere una riunione anche breve del Pdl per riflettere sulla seguente domanda: ma abbiamo sbagliato qualcosa?".
"A volte - ha aggiunto - mi viene da pensare, facendo il segretario di questo splendido partito: fosse toccata a noi, staremmo a discutere già da un annetto e andremmo avanti per un paio d’anni. La differenza tra noi e loro è che per noi è sempre colpa nostra, per loro è sempre colpa degli altri". Invece, il centrodestra riparte "senza cambiare nulla: nelle alleanze, nei messaggi, negli slogan, nelle proposte. Sono tornati e hanno il coraggio di alzare la voce".
No al qualunquismo
Bersani dedica un passaggio anche al qualunquismo (Grillo?). "Alla fine - dice senza citare il leader del Movimento 5 Stelle - porta sempre a posizioni fascistoidi. Rifiutiamo sempre il qualunquismo che porta sempre, alla fine, a posizioni fascistoidi. Tuttavia non ci siamo mai chiusi gli occhi di fronte al disagio profondo e alla disaffezione che c’è nel paese e non abbiamo mai nascosto l’obiettivo profondo che abbiamo davanti, la riscossa civica e morale".
Duro attacco al Cav
"Con Berlusconi in questo ultimo periodo la farsa si è trasformata in dramma perché che Berlusconi non fosse più in grado di guidare questo Paese era chiaro da qualche tempo" e invece "siamo arrivati
fino sull’orlo del baratro". Poi va giù duro in modo ancor più pesante: "Non è Berlusconi ma il berlusconismo che ci ha rovinato, la deformazione della democrazia". E la campagna elettorale è appena agli inizi.
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